Fare da capro espiatorio: il possibile destino dell’onesto Toninelli, ministro dell’Assurdo
«Alcuni ministri grillini non sono all’altezza»: dopo le parole sibilate da Salvini in queste ore è subito partito il toto-ministri da sacrificare all’altare della stabilità di governo. Uno dei più indiziati all’olocausto rituale è Danilo Toninelli. In effetti, nominare uno come lui al ministero delle Infrastrutture è come pretendere che un impresario di pompe funebri si trasformi dall’oggi al domani nel deejay più sfrenato e mattacchione. Oppure che un pacifista diventi ministro della Difesa (ogni riferimento a Elisabetta Trenta non è affatto casuale). Non che sia cattivo, l’onesto Toninelli. Il problema è che è terribilmente fuori ruolo. Non è colpa sua, ma di chi l’ha voluto lì, non per favorire le grandi opere, ma per bloccarle o quantomeno rallentarle. L’onesto Toninelli è un grillino puro e duro, uno dei pochissimi a credere che il grillismo sia un’ideologia compatta e inossidabile.
Di suo, il Toninelli c’ha messo qualche pensata furbetta che lo ha reso ancora più inviso agli alleati-avversari della Lega. Come la Commissione che doveva stabilire i “costi-benefici” della Tav, una roba da far ridere anche i polli e che si è presto rivelata una bolla di sapone. Ma intanto la brutta figura è rimasta. L’altro giorno l’onesto Danilo è riuscito a fare imbufalire persino il placido Toti governatore della Liguria : «Toninelli blocca Gronda, incredibile sia ministro». Per chi non lo sapesse, la Gronda Genovese, opera da 4,6 mld di euro, è considerata fondamentale per ridare ossigeno alla Liguria e al sistema economico del Nord Ovest.
Toti si chiede come sia possibile che un tipo simile sia ministro delle Infrastrutture. Se lo chiedono quasi tutti, da più di un anno. La domanda rimarrà per sempre senza risposta. Toninelli se ne andrà e nessuno saprà perché era lì. Come in una commedia dell’assurdo. Ecco, Toninelli personaggio alla Ionesco: il ministro dell’Assurdo.