Il no di Salvini alla nave della Ong tedesca Alan Kurdi: «Da noi non entra, vada in Tunisia»
Nuovo salvataggio in mare e trasloco su una nave targata Ong. E nuovo niet di Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha firmato il divieto di ingresso e transito nella acque italiane per la nave Alan Kurdi, l’imbarcazione della ong tedesca Sea Eye, come ha reso noto il Viminale. Dopo l’ultimo scontro (che si è concluso con lo sbarco di 65 clandestini nel porto della Valletta a Malta) , la nave Alan Kurdi è partita per un’altra missione nelle acque che lambiscono il Nord Africa. recuperando da un gommone salpato dalla Libia una quarantina di immigrati. Il comandante ha deciso di far rotta verso l’Europa preparandosi all’ennesimo scontro con i governi europei. Il portavoce della ong, Gordon Isler, ha subito contattato varie autorità e ha fatto sapere pubblicamente che il porto sicuro più vicino è quello di Lampedusa. Falso secondo il Viminale. «Se la ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati, può far rotta verso la Tunisia; se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministro», replica Salvini riferendo che Alan Kurdi si trova a 30 miglia nautiche dalla Libia, 60 dalla Tunisia, 171 da Malta e 127 da Lampedusa.
Salvini: se avete a cuore gli immigrati andate in Tunisia
A bordo ci sarebbero donne e bambini – fanno sapere via Twitter i volontari. «I migranti che abbiamo recuperato – ha dichiaato l’ong tedesca – provengono da Nigeria, Costa d’Avorio, Ghana, Mali, Congo e Camerun». La Sea Eye non è nuova a bracci di ferro con il governo italiano. Lunedì scorso aveva annunciato di essere tornata nelle acque libiche e con l’occasione era tornata a battere cassa chiedendo donazioni online. Quattordici euro per coprire un miglio nautico. «Buon viaggio –aveva augurato Salvini – ma state lontano dall’Italia». Due giorni dopo arriva puntuale il nuovo salvataggio di Alan Kurd recuperando quaranta immigrati clandestini da un gommone che era partito da Tajoura, cittadina a est di Tripoli.
Osservando la navigazione che l’Alan Kurdi ha seguito nel SAR libico, anche per una persona che non capisce nulla di navigazione e soccorso in mare, risulta palesemente evidente, che avesse un randez-vous concordato con i candidati naufraghi a 35NM dalla costa. In questi due giorni di attesa, si è spostata dall’area di non più di 10NM. E’ strano che la magistratura italiana continui a insistere che non ci sia connivenza con gli schiavisti libici.