Io, ex presidente Ama, vi spiego perché la Raggi sui rifiuti prende in giro i romani

7 Lug 2019 11:54 - di Piergiorgio Benvenuti*

La Capitale d’Italia è ad oggi invasa dai rifiuti. Non vi è strada, quartiere o Municipio di Roma  dove la situazione è sotto controllo. Realtà ancora più grave per l’alta temperatura estiva che causa  una puzza insopportabile nei pressi dei cassonetti non più svuotati da giorni, con una presenza di gabbiani,
topi, piccioni, oltre alle blatte  che si alimentano fra i rifiuti. Ormai si sta rischiando una gravissima emergenza sanitaria ed è necessario un controllo delle Asl per scongiurare ulteriori gravi conseguenze.

Lo sfacelo della raccolta e della  gestione dei rifiuti nella Capitale è ormai ripreso dai mezzi di comunicazione nazionale ed anche estera con un danno all’economia, al turismo ed al commercio di Roma, oltre che all’immagine dell’intero Paese.

La stessa notizia delle uniche strade pulite al passaggio in questi giorni del Presidente Putin a Roma, ripresa dagli organi d’informazione, sta facendo il giro del mondo causando ancora più danni d’immagine. Neanche i raccoglitori gialli, quelli per la raccolta dei vestiti, sono immuni da tale situazione grave con cumuli di indumenti lasciati ai margini, come i raccoglitori per i farmaci lasciati debordare proprio accanto alle farmacie. Una situazione  che non ha precedenti nella gestione dei rifiuti a Roma.

Si è tentato da parte del Campidoglio di giustificare l’emergenza rifiuti come la conseguenza dell’incendio che l’11 dicembre scorso ha incenerito l’impianto TMB al Salario, passando per i giorni di malattia di cui usufruiscono come ogni altro lavoratore i dipendenti dell’AMA, o il numero del personale che usufruisce della Legge 104. Nulla di più falso.

Sta di fatto che si sta vanificando lo straordinario lavoro che era stato realizzato in passato e programmato per il futuro. Aver raggiunto a fine dicembre del 2012 lo storico traguardo del 30% di raccolta differenziata
a livello di percentuale, aveva collocato Roma nel gruppo di testa fra le
grandi città  europee superando Parigi, Bruxelles e Madrid. Partendo dal 22% di agosto 2011, per poi aver raggiunto poco meno del 40% a fine dicembre del 2013, consentendo di superare per percentuale di raccolta , le principali città  del Vecchio Continente con l’eccezione di Monaco di Baviera, con un programma di pulizia della città, di decoro, di interventi di ben
altro livello qualitativo e quantitativo.

In quel periodo l’Ama ha raccolto il plauso di personalità di livello
internazionale come Jack Macy, coordinatore del Programma Rifiuti Zero
della Città e della Contea di San Francisco e del Prof. Paul Connett,
quest’ultimo principale teorizzatore della strategia “Rifiuti Zero” che per la prima volta si sono confrontati con i Dirigenti della municipalizzata, dando anche un valore internazionale al suo operato.

L’Ama ha ancora due bilanci non approvati, il 2017 e il 2018, farei notare che siamo nel 2019, vi è stata una assenza grave delle nomine dei vertici
della Municipalizzata, non vi è ancora l’Assessore ai rifiuti per Roma
Capitale, il parco mezzi è fermo per il 50%, gli impianti sono in totale affanno, alcuni chiusi come il Salario, i centri di trasferenza che si vorrebbero inaugurare sarebbero collocati nei territori senza una concertazione con i Municipi, le nuove isole Ecologiche sono un miraggio.

La sindaca Raggi che prosegue a non considerare il tema dei rifiuti fuori controllo o che si giustifica accusando i precedenti Sindaci dovrebbe rispondere sul  perché l’incremento della Raccolta differenziata con la sua amministrazione è di fatto bloccata, siamo appena al 42-43%,  perché la produzione dei rifiuti a Roma invece di diminuire è aumentata, perché non sono state inaugurate altre Isole Ecologiche, perché per mesi non ha funzionato la raccolta degli ingombranti gratuita a domicilio, perché molti mezzi dell’azienda sono bloccati nelle autorimesse e non riparati, perché si è bloccato l’ampliamento dell’impianto di compostaggio Ama a Maccarese ed in tre anni non si è programmato alcun impianto alternativo, e si potrebbe
proseguire all’infinito con analoghe domande, come si dovrebbe chiedere al Presidente della Regione Zingaretti perché per anni non è stato approvato il piano regionale rifiuti.

Ai cittadini è stata promessa la discontinuità, la città, ma anche i turisti si trovano a dover subire in tema di rifiuti e non solo, un danno quotidiano di efficienza e di immagine, vi è quindi necessità di cambiare completamente. Un radicale cambiamento nella gestione dell’Ama a garanzia del servizio e dei
dipendenti, per proseguire nello sviluppo della  strategia Rifiuti Zero, con il coinvolgimento attivo dei cittadini, la realizzazione di impianti di nuova generazione per supportare lo sviluppo della differenziata e  dimenticare questi anni di costante emergenza.

Ad oggi, chi ha ruoli istituzionali, dal Governo, alla Regione, sino al
Campidoglio deve procedere con interventi straordinari per ripulire e
disinfettare Roma, non fra giorni o mesi, entro domani.

*Ex Presidente dell’Ama oggi Portavoce del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale

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