La casa per Fiorello la pagano i migranti: Lucano fa il buonista con i soldi nostri

13 Lug 2019 11:47 - di Redazione

Le intercettazioni inchiodano Mimmo Lucano: e rivelano che i soldi destinati ai profughi per l’accoglienza rilanciata dal modello che ha addirittura preso il suo nome, sono stati usati dal primo cittadino per ristrutturare la casa data a Beppe Fiorello e alla sua troupe che si trovavano a Riace per girare il film sulla vita dell’ex sindaco…

Lucano e la casa per Fiorello pagata coi soldi per i migranti

Ma partiamo dall’inizio, o meglio, dalla fine: la fiction in cui l’attore avrebbe dovuto rivestire il ruolo del sindaco dell’accoglienza finito nelle peste giudiziarie proprio per le modalità con cui metteva in atto gli stereotipi di ospitalità e integrazione, è stata sospesa. Tutto il mondo è paese – così avrebbe dovuto intitolarsi la serie – non solo non  va avanti ma, secondo quanto riferito in queste ore tra gli altri dal sito de Il Giornale, «finisce, a sua insaputa, tra le carte dell’inchiesta “Xenia” che, nell’ottobre del 2018 con l’arresto di Lucano, ha smantellato il modello Riace». Un modello ora all’indice del “politicamente corretto”, oltre che al vaglio della magistratura, in base al quale l’accoglienza garantita dall’establishment comunale capitanato dal sindaco Lucano non si limitava solo ed esclusivamente ai migranti, ma anche agli amici e conoscenti dell’ex primo cittadino di Riace. Meglio: come scrive in queste ore il quotidiano milanese diretto da Sallusti che al caso dedica ampio spazio in un servizio d’approfondimento con tanto di intercettazioni audio, «tutti potevano dormire e vivere gratis nelle case in uso allo Sparar e inserite nel database della Prefettura di Reggio Calabria. Case che avrebbero dovuto dare accoglienza solo ed esclusivamente ai profughi. Case ristrutturate e immobiliate con i soldi destinati all’accoglienza. Eppure, in quelle case, ha dormito anche Beppe Fiorello, insieme ad altri attori e tecnici. Tutti erano impegnati nelle riprese della fiction e quale migliore soluzione se non dormire a Riace?». E dove, se non nelle case ristrutturate e arredate con il denaro pubblico?

Le intercettazioni audio che incastrano il sindaco di Riace

Non solo sospetti e dubbi, ma ipotesi poi confermate da schiaccianti registrazioni audio in cui il sindaco – che nell’immaginario collettivo dem era il samaritano dell’accoglienza – si informa sullo stato dei lavori. Contatta falegnami, elettricisti, piastrellisti e parquettisti. Asserisce di essere impegnato per l’assegnazione dei fondi necessari al completamento dell’opera, bloccati dal ministero. Replica con fermezza alla richiesta di una sua collaboratrice che chiede al sindaco l’eventualità che la casa possa essere assegnata ad una immigrata con quattro figli a carico: richiesta rispedita la mittente dal primo cittadino di Riace con un secco no. Quell’abitazione, ristrutturata ad arte con tanto di condizionatori, era destinata ad altri ospiti, tutt’altro che stranieri e indigenti: per l’immigrata sarebbe stata trovata un’altra soluzione. Del resto, riporta Il Giornale, «Casa Lucia era stata “adeguata alle esigenze di Fiorello”, scrivono gli investigatori. E lo scoprono sempre ascoltando Lucano al telefono. Questa volta parla con Chiara Sasso, una sua fidata amica. In quella occasione dice alla Sasso che nella Casa Lucia ha alloggiato Fiorello durante le riprese del film e che tutto era stato fatto per farlo stare bene. Ma quella casa non poteva essere data a Fiorello e agli operatori. A sottolinearlo anche gli investigatori: «“Corre l’obbligo di segnalare che la predetta casa, formalmente assegnata ai profughi, era stata illecitamente data al personale addetto al film”»…Tutto deciso da Lucano e supervisionato dal suo braccio destro, il presidente di Città Futura, Tonino Capone, a capo della cooperativa che, scrive sempre sulla base delle intercettazioni Il Giornale, «incassava i soldi dello Stato e li spendeva per arredare le case da destinare agli ospiti. La casa doveva essere “adeguata”, come diceva Lucano, tanto che, durante i lavori, lo stesso Fiorello era andata a visitarla insieme al sindaco, come sottolineato dalle carte». Con buona pace di tutti i sostenitori e mentori del sindaco buonista, artefice e portabandiera di accoglienza e modello d’inclusione…

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *