Moschea di Pisa, braccio di ferro tra sindaco e imam. Con ricatto islamico
La vicenda della costruzione di una nuova moschea a Pisa si trascina da tempo, e stando alle ultime polemiche degenerate in accuse di «islamofobia» della giunta locale che ne ostacolerebbe i lavori, mosse dai fedeli del Corano interessati al progetto.
Sit in di musulmani contro il sindaco per la costruzione della moschea
Ma andiamo con ordine: secondo quanto riassunto in queste ore, tra gli altri, dal sito de Il Giornale che aggiorna la vicenda alla protesta di piazza di sabato, «dopo il no arrivato dall’amministrazione comunale, che ha deciso di destinare l’area inizialmente prescelta (in zona Porta a Lucca) all’edificazione di un parcheggio, e la promessa dell’imam Mohammad Khalil di fare ricorso al Tar, la questione rimane aperta». Una vexata quaestio, quella della costruzione di una nuova moschea a Pisa, che va avanti da mesi e che, in itinere, ha registrato accuse pesanti e polemiche recriminazioni sia da parte dei sostenitori, che da parte dei detrattori, del discusso progetto. Tanto che, come riferisce sempre il sito del quotidiano milanese, «lettere minatorie sono state inviate al circolo Arci Cisanello-Pisanova del Pd, che sostiene il progetto. “State attenti a fare pressioni per la moschea. Abbiamo esplosivo per cancellare il circolo. Non c’è una data. Dovete stare con la paura di sentire quel momento. Questo vale per il consiglio pastorale e valdesi”, recitava il biglietto inviato alla sede, come riportato da Pisa Today».
Il sindaco: problemi di sicurezza. L’imam: giunta «islamofoba»
Non solo: già diverso tempo fa, e a più riprese, l’imam Khalil, si è “premurato” di far sapere al comune pisano che potrebbero verificarsi non meglio specificati “problemi di sicurezza pubblica”, qualora la costruzione della moschea venisse definitivamente negata. E così, tra lettere minatorie e velate anticipazioni di possibili ritorsioni in fieri, nella guerra di carte bollate e annunci, la tensione è cresciuta fino a sfociare nella manifestazione sotto la sede del comune organizzata sabato dalla comunità islamica «composta dai membri di 27 nazioni», con un centinaio di musulmani al seguito si è radunata davanti il portone di Palazzo Gambacorti per un sit-in di protesta. Neanche a dirlo, sui cartelli dei manifestanti i messaggi contro la giunta erano netti e chiari e denunciavano atteggiamenti di islamofobia. E mentre il capo della comunità islamica ribadisce la sua intenzione di procedere per vie legali contro il sindaco leghista della città, Michele Conti, che – come riferito dal quotidiano locale Pisa Today e ripreso da Il Giornale – lo stesso imam Khalil ha additato per aver trattato «la questione della costruzione della moschea, sotto la voce “Sicurezza” e “Legalità”», i pisani aspettano che la controversia arrivi a conclusione. A questo punto, però, sarebbe interessante sapere cosa ne pensano loro…