‘Ndrangheta, la Valle d’Aosta al centro della faida tra cosche: 13 arresti
È di 13 persone arrestate, dodici in carcere e una ai domiciliari, il bilancio di una vasta operazione contro la ‘ndrangheta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e dispiegata tra la Piana di Gioia Tauro, Bologna e la Valle d’Aosta. Tutti gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso.
La faida per la Valle d’Aosta
In particolare sono state colpite le pericolose cosche della ‘ndrangheta di San Giorgio Morgeto e Cittanova, con diramazioni nel nord Italia, tutte dedite alle estorsioni, a reati in materia di armi e stupefacenti e al controllo delle attività economiche del territorio. Dalle indagini è emersa anche una fase di contrapposizione tra la ”Locale di San Giorgio Morgeto” e la cosca ”Facchineri” di Cittanova (RC), causata dalla volontà dei ”Facchineri” di mantenere il predominio nel Comune sangiorgese e in Valle d’Aosta, dove è forte la presenza calabrese e dove alcuni mesi fa, proprio con l’accusa di essere referente delle ‘ndrine, era stato arrestato il consigliere regionale dell’Unione Valdotaine, Marco Sorbara.
Le mani delle ‘ndrine sulle opere pubbliche
Secondo quanto emerso dalle indagini, la faida tra le famiglie per il dominio sulla Valle d’Aosta andava avanti dal 2011 e si combatteva tanto al Nord quanto in Calabria. In ballo, oltre alle attività criminali già citate, c’erano anche affari che andavano dagli appalti nei lavori pubblici alla compravendita di terreni. Fra gli arrestati vi sono il boss Giuseppe Facchineri, detto “il professore”, il fratello Vincenzo e il cognato Roberto Raffa, considerato il basista in Valle d’Aosta.