Tabaccaia disperata scrive a Salvini: “Dormo in negozio, la notte fa veramente paura, ci aiuti”

8 Lug 2019 17:19 - di Redazione

Una tabaccaia è disperata: “Ancora una volta sono stata vittima. Vittima di gente senza pietà che ruba furgoni per usarli come arieti e distruggere saracinesca, porta blindata, perfino muri di cemento armato infischiandosene di antifurti e fumogeni, di carabinieri e poliziotti sempre troppo pochi per fermarli. Ancora una volta mi ritrovo a ricominciare da capo, a fare i conti con un sistema che non tutela noi commercianti, che ci abbandona. Sono sei notti che dormo sul pavimento per evitare che tornino a rubarmi la mia attività, i miei sacrifici. Sono sola, a 61 anni, contro bestie in grado di fare un disastro in meno di cinque minuti. Nemmeno il cane porto con me, per paura che me lo ammazzino”. Rosanna Sapori da 9 anni è la titolare di una tabaccheria a Zanica, in provincia di Bergamo, un’attività che per 8 anni non le ha mai dato problemi e che, dal 31 agosto scorso le sta rovinando la vita, bersaglio di una banda che lei giura essere di uomini dell’Est Europa. Piange mentre racconta l’ultimo furto pesantissimo subito lunedì scorso. “Mio marito non sopporta più il mio malessere, la mia è una battaglia contro i mulini a vento. Ho scritto al ministro Matteo Salvini che conosco personalmente, avendo lavorato come giornalista a Radio Padania – spiega – Per due volte in undici mesi mi hanno sfondato saracinesca, porta blindata, vetri, perfino il muro condominiale usando un furgone. Questa gente ti toglie il sonno, la voglia di andare in vacanza. Lo sa, il Signor Ministro, che il più delle volte le assicurazioni non pagano i danni perché troppo ingenti rispetto al furto?”. “La provincia di Bergamo, così come quella di Milano, Lecco, Varese, Brescia e tutta l’Italia è flagellata da questi disgraziati che tutte le notti mettono a segno colpi che ti rovinano in alcuni casi definitivamente. Vengono dall’Est Europa, Romania, Croazia, Moldavia, Ucraina – si legge nella lettera che Rosanna Sapori ha inviato a Salvini – I suoi fari sono puntati su Lampedusa, sulle navi e le capitane che portano qualche cinquantina di neri. La sua attenzione, forse perché paga di più, è tutta per il mare. La nostra categoria è abbandonata, indifesa, super tartassata da imposte e fatture elettroniche e scontrini. Tutti i giorni siamo alla mercé di banditi che fanno irruzione per una rapina”. “Se chiami il 112 di notte arrivano sempre dopo e sono in due. Mentre gli schifosi sono in cinque, armati fino ai denti con pistole, spranghe, coltelli. Fatti di cocaina che sembrano molle. Provi a informarsi – continua la lettera – nella sola provincia di Bergamo in una settimana quante spaccate di questo genere ci sono state. I suoi fari sono su Lampedusa e noi tabaccai rimaniamo da soli a puntare i nostri fari contro bastardi che girano impuniti. Non mi parli più di Italia e di controllo delle frontiere, quando la nostra penisola è ridotta a un colabrodo e i topi la fanno da padrone. Il cielo non è sempre più blu e la notte è scura e fa paura”.

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