Ucciso a calci in discoteca, domani la prima udienza. Il papà: «Sarà difficile trovarmeli davanti»
«La sensazione è che non sarà facile e questo rende tutto più complicato». Luigi Ciatti, papà di Niccolò, il 24enne toscano ucciso a calci e pugni nella notte del 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar in Spagna, parla con calma, il tono è basso, la voce rotta dall’emozione. Domani, 17 luglio, davanti al tribunale di Blanes, nella provincia di Girona, finalmente dopo due anni si terrà la prima udienza in cui il giudice dovrà stabilire chi dei tre ceceni indagati dalla magistratura spagnola per l’omicidio del ragazzo di Scandicci sarà processato.
Attualmente soltanto uno, Rasul Bisultanov, 24 anni al momento della tragedia, si trova in carcere, gli altri due – Khabiboul Khabatov e Mosvar Magamadov – entrambi immortalati dalle immagini delle telecamere di sicurezza della discoteca, sono stati rilasciati dopo quattro giorni. Il rischio è che domani si proceda solo nei confronti di Bisultanov, che sferrò il calcio alla tempia di Niccolò. «Non sarebbe una buona giornata per la giustizia spagnola – dice all’Adnkronos Luigi Ciatti – abbiamo già dovuto fare un ricorso perché tutti e tre comparissero davanti al giudice istruttore». Domani l’udienza sarà a porte chiuse. «Il giudice potrebbe decidere subito o prendersi qualche giorno. Il processo in ogni caso dovrebbe iniziare entro il 2019. Non sarà facile trovarseli davanti – ammette il papà di Niccolò – noi sappiamo cosa hanno fatto, sarà difficile dimostrarlo. Se solo loro avessero un po’ di coraggio e parlassero… Ma so che se ne staranno ben zitti».