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Von der Leyen presidente Commissione Ue. Panico Spd: «Una vittoria per Orban»

Von der Leyen presidente Commissione Ue. Panico Spd: «Una vittoria per Orban»

Esteri - di Tito Flavi - 2 Luglio 2019 - AGGIORNATO 3 Luglio 2019 alle 12:24

Ursula Von der Leyen, 61 anni, tedesca della Cdu , ministro della Difesa del governo Merkel, è la candidata proposta dal Consiglio europeo a presidente della Commissione europea: lo fa sapere Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo.  Il suo nome è piombaìto  sul tavolo delle trattative in mattinata, ma girava da prima m La Von der Leyen è considerata una fedelissima della Merkel, ma il suo nome sta suscitando allarme tra i socialisti europei che hanno sofferto il veto per uno di loro,  l’olandese Frans Timmermans, inizialmente indicato dalla stessa cancelliera.

È l’ex presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, dell’Spd, a dirsi in particolare preoccupato. ” È una vittoria per Orban e compagni. Hanno stoppato Timmermans, che ha difeso lo Stato di diritto. Il processo degli Spiztenkandidaten è morto. Ursula Von der Leyen qui è il ministro più debole: questo sembra sufficiente per diventare capo della Commissione”.   A ispirare le parole dell’esponente  socialista non è solo la delusione per la bocciatura di Timmermans, ma anche il timore che la Von der Leyen non sia un candidato tale da garantire un solida maggioranza al fronte popolari- socialisti-liberali. Gli schemi potrebbero insomma saltare. A tutto  vantaggio del fronte sovranista.

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Ci sono 3 commenti

  1. Ben Frank ha detto:

    Una vittoria per Orban? Beh, lo può affermare solo il kapò Schulz, a me sembra piuttosto una vittoria dell’eterna Frau Merkulonen!

  2. rino ha detto:

    Intanto l’Italia è sempre più al margine con un commissario alla concorrenza che non conta nulla e tutto sempre sotto il controllo di Germania e Francia. Salvini doveva battere i pugni sul tavolo, ma era troppo lontano dal tavolo e i pugni se li è dati sulle pa….

  3. Cecconi ha detto:

    Flavi, i nomi sono senza dubbio importanti ma subordinati a una duplice modifica. 1) Il parametro del 3% dovrà essere al netto degli investimenti produttivi. 2) Dare alla BCE tutte le prerogative che hanno le banche centrali del resto del mondo.

    Sono queste due modifiche da apportare immediatamente.

di Tito Flavi - 2 Luglio 2019