Adinolfi alla Murgia: «Non fare la vittima, quando i tuoi amici mi offendono tu…»
Non si è dovuto attendere molto per leggere in rete la replica bollente alle recriminazioni piccate di Michele Murgia contro l’odio social che, a sua detta, si sarebbe sperticato in tute le peggiori manifestazioni specialmente negli ultimi 14 mesi (come se fosse possibile stabilire un arco temporale all’aggressività e alla vis polemica di detrattori e leoni da tastiera). Nelle ultime ore, infatti, tra i vari, replicando alla scrittrice e blogger sarda, il giornalista Mario Adinolfi ha cinguettato su Twitter: «Michela Murgia si lamenta perché “negli ultimi 14 mesi” sui social l’hanno definita scrofa, palla di lardo, scaldabagno con le gambe, cesso ambulante e Peppa Pig. La rassicuro, molti suoi amici fanno lo stesso con me da anni. Salvini non c’entra un ca**o».
Odio social, la Adinolfi replica alla Murgia
Dunque, secondo l’ex Pd oggi sostenitore del Popolo della Famiglia, l’odio social non sarebbe dovuto al fatto che la Murgia non condivida la linea di Matteo Salvini che dei 14 mesi di governo giallo-verde è stato protagonista indiscusso – Matteo Salvini al quale, peraltro, va ricordato solo qualche settimana fa l’autrice di Noi siamo tempesta ha dato del «disumano» e del «codardo» – ma al fatto che sono i chili di troppo sono l’argomento a cui, contro di lei, come anche contro lui stesso, gli haters si rifanno per attaccare indiscriminatamente. «Nel mio caso – aggiunge addirittura Adinolfi – la Murgia dice che me le merito perché provoco (cioè dico le mie idee diverse dalle sue). Ad esempio io sono contro il matrimonio gay e l’utero in affitto, dunque secondo lei sono un omofobo porco schifoso». Uno pari, palla al centro: ma la sensazione è che in questa lunga estate calda di botta e risposta al vetriolo il fischio arbitrale non arriverà di certo a breve…
La rete inconsciamente ha fatto suo un motto del Vate “Do quel che ho avuto”, per cui la signora non si pianga addosso, certo il PENSIERO UNICO non concepisce il dissenso altrui, per cui si esige che gli altri subiscano in silenzio. Un po’ come pretenderebbero le rosse streghe di Macbeth: una destra orfana di governo, lontana dal potere e dal Popolo, inesistente. E’ il progetto abbastanza evidente di tutti gli insigni compagni della signora ed è già esistito: si chiamava STALINISMO.