Albanese espulso 14 volte torna di nuovo in Italia: «Datemi un lavoro e i documenti»
Era stato espulso 14 volte dall’Italia ma, a meno di due mesi dall’ultima espulsione, avvenuta il 13 giugno con volo da Malpensa per l’Albania, un immigrato albanese pregiudicato ha fatto nuovamente ritorno nel Reggiano ed è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza per il reato di rientro illegale nel territorio dello Stato italiano.
Emiliano Fejzo, albanese di 36 anni, è comparso, stamattina, davanti al Tribunale di Reggio Emilia. E, dopo la convalida, è stato sottoposto all’obbligo di firma presso la stazione di Sant’Ilario d’Enza, in attesa dell’ulteriore provvedimento di espulsione, il quindicesimo, che gli verrà nuovamente comminato.
I 14 decreti di espulsione nei confronti dell’immigrato albanese erano stati emessi dai prefetti di Reggio Emilia, Bologna e Treviso: per dodici era stato accompagnato coattivamente alla frontiera.
L’albanese, in conseguenza delle violazioni commesse, ha collezionato ben 11 denunce in stato di arresto per reingresso illegale e due denunce in stato di libertà per aver violato le misure imposte dal Questore in alternativa all’accompagnamento.
Uscito dal carcere reggiano della Pulce – dopo essere stato arrestato a seguito delle violazioni commesse per il reato di reingresso clandestino sul territorio nazionale – il 13 giugno scorso, l’albanese era subito stato portato alla frontiera aerea di Milano Malpensa, perché destinatario di un altro provvedimento di espulsione del Prefetto di Reggio Emilia e condotto in Albania.
A meno di due mesi da quest’ultimo provvedimento ha, però, fatto ritorno nel reggiano, sempre a Sant’Ilario d’Enza.
Qui l’altra mattina i carabinieri del paese l’hanno fermato. E sapendo che era destinatario del provvedimento di espulsione, l’hanno arrestato.
Ora è stato sottoposto all’obbligo di firma presso la stessa stazione di Sant’Ilario d’Enza in attesa del quindicesimo provvedimento di espulsione che gli verrà comminato a breve. Ma è molto probabile che si ripresenterà in Italia.
Al giornalista di Mediaset che lo aveva intervistato a giugno per la trasmissione “Dritto e rovescio”, l’albanese ha spiegato come e perché torna in Italia. E, rivolgendosi a Salvini ha chiesto di ottenere un lavoro in Italia e i documenti per poter restare: «Ho fatto tante volte avanti e indietro, rischiando la vita per venire qui, attraverso l’Albania, da solo attraverso le montagne, mi sono nascosto in un camion e sono venuto in Italia, sono tornato ad Ancona. Non posso dire come ho fatto ad entrare illegalmente, ma io ho rischiato sempre la vita, attraverso le montagne da solo con gli orsi, mi sono nascosto in un camion e sono arrivato ad Ancona. Io torno sempre perché voglio bene alla mia compagna, che é malata e ha il Parkinson, non cammina e ha bisogno di cure mediche. Se mi vogliono aiutare perché non mi danno un lavoro? Qualche cosa da giovane ho combinato, qualche tentato furto, ma adesso non faccio più nulla di male. Io prometto a tutti che non faccio nulla, chiedo a Salvini che mi dia i documenti e che mi trovino un lavoro come tutti».