Corinaldo, strage al concerto di Sfera Ebbasta: in manette la banda dello spray
Svolta nelle indagini sulla strage in discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, durante un concerto del cantante Sfera Ebbasta. I carabinieri del comando provinciale di Ancona hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Ancona, nei confronti di sette persone, residenti nella provincia di Modena. Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.
Corinaldo, incastrati 6 giovani tra i 19 e i 22 anni
L’indagine, condotta dal nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della locale Procura, ha consentito di individuare sei giovani tra i 19 e 22 anni, presenti all’interno della discoteca di Corinaldo, responsabili della morte di 5 giovani tra i 14 e i 16 anni e di una mamma di 39 anni, nonché di lesioni personali ad altre 197 persone, eventi verificatisi in seguito alla diffusione di uno spray al peperoncino all’interno del locale “Lanterna Azzurra Clubbing”. È stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia.
Le presunte carenze strutturali
All’attenzione della Procura, dal dicembre scorso, ci sono anche le presunte carenze strutturali che, secondo i magistrati, potrebbero aver avuto un ruolo nella morte delle sei persone all’interno della discoteca di Corinaldo. Secondo una perizia consegnata agli inquirenti nel maggio scorso, l’edificio non sarebbe stato «idoneo alla destinazione a locale di pubblico spettacolo ed è tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza».
Salvini: «In galera, senza sconti»
«Grazie ai carabinieri e agli inquirenti: avevamo promesso indagini serie e rigorose per prendere i responsabili di quella tragedia e ora c’è un segnale importante. Nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.