Epstein, aumentano i dubbi sul suicidio: “Le guardie si sono addormentate”
Tremano i potenti Usa (tra i quali ci sarebbero anche alcuni notissimi politici dem) che sono stati coperti dal miliardario Jeffrey Epstein, trovato morto in cella sabato scorso. Aumentano, infatti, i sospetti di un “suicidio” inscenato.
Le due guardie carcerarie che ieri sono state sospese dal servizio sono sospettate di aver falsificato i controlli che avrebbero dovuto fare nella cella del finanziere Usa. Il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato la misura precisando anche che è stato trasferito il direttore del Metropolitan correctional center, prigione federale nel centro di Manhattan dove sabato scorso è stato trovato impiccato nella sua cella il miliardario accusato di abusi, violenze e traffico di minorenni.
Morte di Epstein, “Falsificato il verbale del carcere”
Le guardie che sono state sospese avrebbero dovuto controllare ogni 30 minuti la cella di Epstein per il quale era scattato il “suicide watch”, il controllo speciale per evitare tentativi di suicidio da parte dei detenuti, anche se secondo alcune fonti la misura sarebbe stata sospesa nei giorni precedenti alla morte del 66enne miliardario. Ora si sospetta che le guardie abbiano falsificato i registri dei controlli, dal momento che i video delle telecamere di sorveglianza non confermano tutti i controlli che sono stati registrati.
L’annuncio del dipartimento di Giustizia è arrivato dopo che Donald Trump ha detto che vuole un’inchiesta completa sulla morte del finanziere che era accusato di abusi e violenze su minorenni che poi venivano da lui costrette a prostituirsi. “Quello che stiamo dicendo è che vogliamo un’inchiesta, voglio un’inchiesta completa ed è quello che sto assolutamente chiedendo”, ha detto parlando con i giornalisti il presidente che nei giorni scorsi ha rilanciato un tweet con teorie complottiste sulla morte di Epstein. Trump ieri ha difeso la sua mossa con i giornalisti definendo l’autore del tweet, l’attore conservatore Terrence K William che suggeriva un coinvolgimento di Bill Clinton, “un commentatore conservatore molto rispettato. “E’ un grande fan di Trump”, ha detto ancora Trump – che, come Clinton, in passato è stato amico di Epstein – aggiungendo che quello era comunque il tweet non suo e lui si è limitato a rilanciarlo.