Forza Italia, Brunetta e Rotondi: «Intesa con il Pd per combattere i nuovi mostri»
In Forza Italia cresce la tentazione. Aprire una crisi, al buio, per giunta nel mese di agosto no, non si fa. Lo afferma in un’intervista a La Stampa Renato Brunetta, che non esclude un governo sostenuto da tutti i partiti per salvare l’Italia dal caos. «L’economia è in recessione, si rischia uno spread alle stelle e le banche in profondo rosso. Aprire la crisi è stato un gesto da masochisti e irresponsabili».
Brunetta vede “pericoli gravissimi”
Infatti, se lo sbocco della crisi «fosse davvero quello di nuove elezioni, l’Italia correrebbe dei pericoli gravissimi». Brunetta spiega: «Già abbiamo sopportato 14 mesi di governo giallo-verde. Ci hanno messo in ginocchio sotto ogni punto di vista. Siamo diventati più poveri economicamente, più fragili socialmente, più soli nel contesto internazionale».
Per Brunetta, la soluzione alla crisi non può passare da un accordo Pd-M5s, che giudica «un altro mostro, tale e quale al governo M5s-Lega», né una nuova intesa tra i grillini e la Lega, che sarebbe, dice, «un mostro al quadrato». E poiché questa crisi ha riportato indietro le lancette al 4 marzo 2018, «collocando al centro della politica non il Papeete Beach ma un parlamento dove i rapporti di forza sono ancora quelli voluti dagli elettori», se si prospettasse l’ipotesi di una maggioranza ampia, sotto la guida del presidente Mattarella, sostenuta da quasi tutte le forze rappresentate in Parlamento «mi augurerei che tutti la sostenessero, non solo Forza Italia. Dico di più: sarei stupito se qualcuno volesse restarne fuori».
Rotondi: “Renzi parla bene di Berlusconi…”
«Non mi sorprende il riconoscimento che Renzi fa a Berlusconi nella sua bella intervista al Giornale: Renzi ha sempre trattato Berlusconi col rango dello statista, sono stati altri a derubricarlo a capo di un fastidioso cespuglio di un centrodestra mai nato», dice a sua volta Gianfranco Rotondi. «Oggi da Renzi viene posta a Fi una questione di responsabilità. A mio giudizio deve nascere, col nostro concorso, un governo di solidarietà nazionale capace di riforme coerenti,con un orizzonte di legislatura».
Ecco perché Fi si è ridotta al 6%! L’avevamo intuito da tempo e siamo fuggiti!