Il governatore dem Oliverio accusato di peculato: sequestrati beni per 95mila euro
Altri guai giudiziari per il presidente della Regione Calabria, il dem Mario Oliverio. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione per l’inchiesta Lande desolate e l’iscrizione nel registro degli indagati per abuso d’ufficio a Catanzaro, arriva ora un sequestro preventivo di beni del valore di 95mila eseguito dalla Guardia di finanza di Catanzaro. Il provvedimento, ai fini della confisca, riguarda anche Mauro Luchetti, legale rappresentante della “Hdrà”, società di Roma, operante nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi per la promozione del turismo.
L’accusa nei confronti di Oliverio
La contestazione preliminare mossa agli indagati Oliverio e Luchetti riguarda l’ipotesi di peculato. Sono accusati dell’utilizzazione di oltre 95mila euro di fondi pubblici, destinati alla promozione turistica della Regione Calabria. I fondi sono stati impiegati, secondo l’accusa, per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, con finalità privatistiche di promozione politica. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip di Catanzaro Antonio Battaglia, su richiesta della Procura di Catanzaro, nell’ambito dell’indagine condotta dal sostituto Graziella Viscomi, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore Nicola Gratteri. Dalle indagini è emerso che, con delibera della giunta regionale n.244 del 14 giugno 2018, era stato rimodulato il piano di sviluppo turistico regionale: fra le attività finanziate era stata inserita “la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione Festival dei due mondi in programma a Spoleto”.