Paola Taverna getta la maschera: «Non importa con chi, basta che stiamo al governo»
Paola Taverna lo dice a modo suo ma almeno lo ammette. Il succo del suo discorso è semplice: restiamo aggrappati al governo, non importa con chi, se con il diavolo o con l’acqua santa non fa differenza. Certo, motiva la scelta con frasi “nobili”, di quelle che si usano di solito, zeppe di buoni propositi. «Dobbiamo continuare a dare opportunità e speranze ai nostri giovani». O anche «convertire la nostra economia in senso ecosostenibile». Resta il fatto che, alla faccia dell’elettorato, i Cinquestelle si sono incollati alle poltrone e non le lasciano per nessuna ragione al mondo. Si ammorbidisce proprio lei, che aveva travolto di veleno il Pd. E che è stata costretta a rimangiarsi le offese.
«Noi non abbiamo alcuna intenzione di mollare la presa e vogliamo assumerci le nostre responsabilità, quelle che ci hanno consegnato i cittadini il 4 marzo», dice Paola Taverna. «Perciò continueremo spediti sui binari che stavamo percorrendo. Non abbandoneremo il treno in corsa, noi». E arriva la confessione: «A questo punto», scrive su Facebook, «non ci importa chi ci accompagnerà in questa nuova partita di governo. Quello che conta è continuare a fare ciò che serve . Senza lasciarsi inquinare». Quindi avanti col Pd. Banca Etruria è dimenticata , così come la Boschi e le pallonate di Renzi. E’ dimenticato anche il Partito di Bibbiano. La Taverna “benedice” l’alleanza di governo. Bontà sua.
Non immaginate nemmeno come vi cucineranno, sono sovietici, gli ultimi sovietici, DOVRETE una volta sul treno dovrete piegarvi, Paragone canta “E’ il primo giorno però domani ti abituerai
e ti sembrerà una cosa normale
fare la fila per tre, risponder sempre di sì
e comportarti da persona civile…