Ponte Morandi, un anno dopo. Rampelli: “Privatizzazioni da rivedere”
«Quanto accaduto un anno fa col crollo del Ponte Morandi è terribile, ciascun politico o amministratore o manager dovrebbe convenire che certe sostanziali privatizzazioni (la concessione a Benetton ha livelli di garanzia per il pubblico assai scarsi oltre che disattesi) in Italia non sono fattibili». È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli (FdI) su Facebook in memoria delle vittime del crollo di Genova di un anno fa.
La strage di Ponte Morandi sia un monito
«La concessione ai privati – aggiunge – di infrastrutture costruite con i soldi dei cittadini, pedaggiate profumatamente dal concessionario e scarsamente manutenute è diventata la classica gallina dalle uova d’oro per qualcuno e una tremenda sventura per decine di famiglie e per un’intera comunità». «Ricordare i morti di Genova senza retorica – prosegue – significa avere la consapevolezza di rivedere in Italia i rapporti tra pubblico e privato. Decenni fa erano troppo sbilanciati verso lo Stato e oggi completamente squilibrati in favore di privati, spesso perfino in assenza di una specifica indispensabile competenza. Oggi si rinnova il dolore, ma contestualmente si rigenera l’impegno a non vanificare le troppe vite sacrificate facendo un’autocritica profonda, tale da impedire a cordate finanziarie di arricchirsi alle spalle dello Stato e dei cittadini».