
Prodi parla dell’ammucchiata che gli piace tanto: «Chiamatela Orsola, non Ursula»
Romano Prodi ormai la considera una sua figlia. L’ammucchiata s’ha da fare, per non andare alle urne. Ma attenti: «Chiamatela Orsola e non Ursula, perch* non voglio la destra». Pensiero che ha affidato in una nota a firma del suo ufficio stampa. «Sta circolando, diffusa anche da importanti quotidiani nazionali – si legge – l’opinione secondo cui “Orsola”, versione italiana del patto che è all’origine dell’elezione dell’attuale presidente della Commissione europea, proposto domenica scorsa da Romano Prodi, preveda anche l’adesione della destra».
Romano Prodi, la nota del suo ufficio stampa
Si precisa che «la proposta del presidente ha, come nel caso dell’accordo europeo, certamente l’obiettivo del reinserimento del Paese come membro attivo dell’Unione europea. Ma, trattandosi in questo caso di un patto per il governo italiano, nondimeno prevede “la riorganizzazione degli strumenti necessari per la ripresa economica e la messa in atto di una politica socialmente avanzata”». E poi rincara la dose: «Si tratta quindi, per il secondo punto, di riprendere una seria lotta all’evasione fiscale, di attivare politiche capaci di contrastare le disuguaglianze a partire dalla ridistribuzione del redditi, di rimettere al centro la difesa del welfare con particolare attenzione all’indebolimento dei diritti nel campo della Sanità e dell’Istruzione pubblica, come precisato nell’editoriale del Messaggero. Temi che non risulta siano stati finora cari alla destra. Anche per questo il patto si chiama Orsola e non Ursula».
“Il passare degli anni fa dei vecchi, raramente dei saggi”