Quella frase di Salvini al Corriere… E ora quale sarà il suo nuovo lavoro?
Terribile. Quella frase pronunciate da Matteo Salvini al giornalista del Corriere della Sera Marco Cremonesi, è terribile. Domanda: “Quale è il suo rapporto attuale con Conte”. Risposta di Salvini: “Un rapporto di lavoro”. No, non credevamo che fosse amore, ma rubricare un governo a una questione tutto sommato occupazionale la dice lunga sullo stato delle relazioni nell’esecutivo. Ormai non ci si nasconde più.
Non chiediamoci se sia lavoro dipendente perché poi bisognerebbe investigare per capire chi è il datore tra i due, tre se inseriamo anche Di Maio. Forse è più semplicemente una società a irresponsabilità illimitata.
Di fronte a un problema di lavoro si tenta di capire come fare carriera o se cambiarlo, cercandone un altro. In entrambi i casi si deve trovare la maniera di avere di più e non restare disoccupato.
Nel caso di Salvini, per guadagnare di più deve convincere la compagine attuale a dargli il posto di Conte o fare quello che dice lui per avere più utili da dividere con i soci (i suoi).
Per cambiare invece lavoro contro l’attuale compagine, il capo della Lega deve essere certo che Mattarella non stia già selezionando chi possa prendere il posto centrale che proprio Salvini occupa ora.
Oppure fare semplicemente i conti. Chiunque dovesse arrivare al posto suo, avrebbe la forza di fare le cose? Quanto tempo avrà davanti a se’? E quante bocche (politiche) avrà da sfamare? E che opposizione, in Parlamento e nelle piazze, si troverebbe contro?
Ecco, la metafora del rapporto di lavoro è giusta. È finita la politica, c’è una specie di società e nessuno vuole essere dipendente dell’altro. Ma le passività le pagano gli italiani. Sì. È meglio cambiare lavoro. E soci. Probabilmente quella frase lasciata cadere nell’intervista al Corriere fa pensare ad un imminente cambio di strategia. Fosse vero.