Salvini: «Gli inciuci non ci fermeranno. La sinistra? Aveva Berlinguer, oggi ha Saviano…»

11 Ago 2019 11:09 - di Giorgio Sigona

«Inciuci, giochetti di palazzo, governi tecnici o di scopo (?) non fermeranno la voglia degli Italiani di un governo finalmente forte, chiaro, libero, per tornare a correre, per l’Italia dei SÍ. Ci stai???». A dichiararlo è Matteo Salvini, che in un post su twitter incita i sostenitori a riprendersi «la nostra Italia».

«Tutti hanno sempre ripetuto che dopo questo governo c’erano solo le elezioni. Quindi spero che il presidente Mattarella senta la sensibilità del Paese. Un governo con Renzi e Di Maio non la ascolterebbe, questa sensibilità», afferma poi in un’intervista a La Repubblica. «In democrazia», aggiunge, «tutto è legittimo. Tra l’altro un governo tra Pd e Cinquestelle non sarebbe certo una fregatura per la Lega, anzi. Noi però sette ministeri li abbiamo sacrificati perché ci siamo resi conto che al Paese serviva concludere con l’attuale governo». Per Salvini l’ipotesi di governo di scopo con Renzi e Di Maio testimonierebbe «il potere della poltrona. Solo e unicamente questo. Ditemi una cosa su cui sono d’accordo Renzi e Di Maio. Rispetto i ‘cacciatori’ di poltrone, per carità. E rispetto i disperati che non vogliono tornare a lavorare fuori dal Parlamento».

Il tour estivo continua. «La battaglia non sarà facile», le sue parole al comizio di Soverato. «Abbiamo molti avversari potenti a Parigi, Berlino, Bruxelles, nelle banche, nei giornali…i potenti li abbiamo tutti contro, ma io mi tengo stretti gli italiani. Riprendiamoci questa nostra terra, datemi la forza di fare questa battaglia, di vincerla, di mandare a casa gli incapaci e di restituire ai cittadini l’orgoglio di essere italiani».

«Gli eroi della sinistra oggi sono Saviano, Fabio Fazio, Carola. Nel passato la sinistra aveva Berlinguer, che poteva piacere o non piacere ma era un uomo con la U maiuscola», ha detto Salvini, stavolta a Polognano a Mare. «Oggi tra Renzi e la Boschi conoscono più banchieri che lavoratori, con tutto il rispetto per i banchieri».

 

 

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