Sì, la pacchia è finita. Conte a casa, si faccia votare un popolo stufo
Giuseppe Conte è rimasto senza giocattoli. Si è dimesso per restare in carica ancora un po’. Da ieri sera sono di nuovo in moto le macchine della bassa cucina politica. Vogliono dar vita a un governo con gli sconfitti, ma non possono pensare che il popolo italiano sia rincitrullito. Anche la casalinga di Voghera è in grado di capire che chi perde ci sta provando disperatamente a evitare la sonora lezione che meriterebbe alle elezioni.
Mattarella ha le carte in mano. Le usi bene, perché non è più il tempo delle manfrine. Il Capo dello Stato sa bene qual è l’umore popolare e certo non è ipocrita come il suo predecessore, Napolitano, quello che faceva e disfaceva i governi.
Non sia Prodi a decidere il governo Ursula
Bisogna tornare alle urne elettorali – dice Giorgia Meloni – e restituire lo scettro al popolo sovrano. Non sia Prodi a decidere il governo Ursula. Non sia Matteo Renzi a scrivere il copione – pessimo – dei riciclati alla guida dell’Italia. Non sia Giuseppe Conte a dispensare lezioni di etica e democrazia. Già, Conte, il peggiore di tutti, quello che piatisce un posto in Europa. Strano ma vero: le europee le ha vinte Salvini e in Europa ci vuole andare chi non ci ha nemmeno partecipato?
Poi, questo premier che pugnala il suo ministro dell’Interno descrivendolo quasi come un delinquente. Quasi che chiudere un’esperienza di governo diventi un reato. Come gli ha ricordato La Russa in aula, “poteva accorgersene prima” anziché dopo 14 mesi di bambagia. La pacchia è finita.
Il rancore. Le lezioncine. Le provocazioni continue ad ogni riga del suo discorso. Conte ha mostrato il suo volto più duro proprio contro Salvini, un segnale di evidente sottomissione a quella sinistra che ne chiedeva la testa. Gli ha rinfacciato persino gli incontri con le parti sociali. E Salvini gli ha ribattuto che nessuno “le ascoltava mai”.
Cinquestelle, Leu e i due Pd…
Sarebbe davvero clamoroso se Conte rimanesse alla guida dell’esecutivo sostituendo la Lega con Pd e Leu. Precipiteremmo nel peggiore trasformismo e francamente non ce lo possiamo permettere. Oppure veder risuscitare il governo gialloverde.
Giustamente, il presidente della Repubblica deve fare le sue consultazioni con i gruppi parlamentari. Ma poi bisognerà pur decidere. E il Capo dello Stato sa bene che una maggioranza parlamentare fondata su Cinquestelle, Leu, Pd di Zingaretti e Pd di Renzi reggerebbe lo spazio di una stagione. A che cosa servirebbe una prospettiva del genere? A spalancare le frontiere per un trimestre? A rendere impossibile una manovra finanziaria di riduzione fiscale?
Un governo come quello per cui si vorrebbe tramare contro la volontà popolare servirebbe solo alla Commissione Europea, quella della Von der Leyen, per schiacciare ulteriormente l’Italia sotto il giogo finanziario. Si realizza il mandato di Merkel e Macron con la sottomissione della nostra Nazione alle loro volontà. “Siamo europei”, c’era scritto nel simbolo del Pd alle elezioni di maggio. Ma le hanno perse, non le hanno vinte, e adesso vorrebbero persino governare da Palazzo Chigi.
Sarebbe un tradimento autentico del nostro popolo. Ci rifletta bene il Presidente della Repubblica. Con la democrazia non si può certo scherzare è bene che ci si metta in testa che a decidere deve essere il popolo.
Per fortuna c’è Mattarella , personaggio scelto proprio da Matteo Renzi, il Matteo giusto, rispettoso della Costituzione, è lui il rappresentante del secondo partito alle elezioni, non vedo il motivo vostro di tanto astio contro di lui, più naturale un governo tra il primo e il secondo partito democratico, che quello tra il primo e il terzo partito risultato purtroppo anche per nulla democratico. Cosa ne pensate di uno che chiede in PIAZZA PIENI POTERI, per poter rovinare del tutto il popolo, italiano, che pretestuosamente, e falsamente dice di volere proteggere. Già nel secolo scorso, altri personaggi hanno al popolo tali poteri…abbiamo visto cosa hanno combinato!
Storace,
in pochissimi giorni conosceremo i partiti che tradiranno gli elettori aderendo al grande imbroglio. Le decisioni del PdR penso che dipenderanno dalle scelte dei vari partiti in quanto se la maggioranza deciderà di andare al voto Mattarella non può far altro che attualizzare il voto del 4 marzo del 2018, se, al contrario, la maggioranza dei partiti deciderà il grande imbroglio allora sarà decretata la fine della democrazia nel nostro Paese e saremo consegnati come prigionieri ai nostri nemici.
Spero fortemente che si vada a votare e che non si vedano più molti reperti palentologoci ma, con un Presidente ex DC ho seri dubbi.
A questo punto il Presidente Mattarella è impaziente, perché non vede l’ora che torni dalle vacanze il suo predecessore Napolitano, per pronunciarsi sull’esito delle consultazioni. L’aria che tira non è di quelle salutari…il popolo italiano è convinto che il Presidente Mattarella difficilmente scioglierà le Camere per tornare al voto (perché è scontato quale potrebbe essere l’esito delle urne), ma cercherà in tutti i modi di fare un governo di “trombati” della sinistra (PD-LEU), insieme ai resti degli inaffidabili del M5S. Vorrei che il Presidente Mattarella si convincesse che questa volta sarà diverso dal precedente 4 marzo scorso, ma dovrebbe essere più prudente e imparziale, se non vorrà che gli italiani questa volta facciano una rivolta di massa, non con le candele…ma …
Si ndrà alle urne quando, complice laMagistratura, la Lega sarà al 10% e Fratelli d’Italia sarà al 2%..
Soros, la Trilaterale ed il Gruppo Biedelberg hanno il potere saldamente in mano.
La sovranità appartiene al popole (comma 2 art. 1 Costituzione)?
Certo il popolo è sovrano solo quando deve prenderla nell’ano
Che democrazia è quella che non rispetta i risultati elettorali?
Sarei molto cauto a dare la fiducia al popolo per la scelta elettorale, infatti è partita la campagna denigratoria delle sinistre contro Salvini che sicuramente gli farà perdere qualche consenso, specie se avrà ripercussioni economiche.
Non bisogna sottovalutare l’efficienza della “disinformazia” del PD e della sinistra, soprattutto dopo 70 anni di demonizzazione della destra, che ha causato nel popolo italiano una sindrome di stoccolma a favore delle sinistre che lo hanno tenuto in ostaggio per 40 anni. Purtroppo Salvini si è accorto tardi che, solo contro tutti, la ragione e il coraggio non bastano.
Il popolo onesto e laborioso ha già deciso da tempo: Elezioni.
Sul piatto ci sono solo loro e si spera che il capo del Quirinale ascolti le tante voci popolari e metta fine alle possibilità degli inciuci e degli accordi sottobanco per racimolare qualche poltrona.
Doveva essere l’avvocato del Popolo e si è trasformato in un PM, sul banco degli accusati il nemico, il colpevole, colui che ha osato non accettare il loro pressapochismo, le gaffe a raffica, i loro progetti da ragazzi della Via Pal, mai vista una cosa del genere e mai visto neppure una sinistra così sbracata, con il sorcino fiorentino che sembrava su “Scherzi a parte” , pareva di essere tornati agli anni 50 quando Paietta e Pertini, proprio lui, quel simpatico vecchietto che giocava a scopone, tiravano le sedie, tutto documentato, addosso ai democristiani. Adesso il loro pensiero non è l’IVA, principiata col Governo Renzi, ma completare l’opera, guadagnare il tempo per far fuori definitivamente il nemico Salvini. Se Mazzarino Colle si presterà avrà persino superato il campione Don Pav Condicio, in arte Sentenza.