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Al brigatista rosso non basta il reddito di cittadinanza e insulta il Secolo d’Italia

Al brigatista rosso non basta il reddito di cittadinanza e insulta il Secolo d’Italia

Politica - di Francesco Storace - 30 Settembre 2019 - AGGIORNATO 1 Ottobre 2019 alle 12:28

Ecco, ci mancavano le nuove minacce di Raimondo Etro, brigatista rosso condannato a una ventina di anni di galera per concorso nel sequestro Moro. E’ bastata la pubblicazione di un nostro articolo contro la concessione del reddito di cittadinanza ad una banda che ha insanguinato l’Italia e lui insulta. E quando insultano tipi del genere c’è da temere qualcosa… “Che tristezza, poveretti. Siete penosi. Per farvi contenti rinuncerò al Reddito e andrò a fare una rapina così potrete infierire a ragione……miserabili”.

Reddito di cittadinanza o rapine, mai lavorare…

Ovviamente verificheremo se davvero “rinuncerà” al reddito o vi sarà costretto da una norma che dovrà assolutamente modificare questa vergogna, ma c’è da fare una riflessione: per un ex brigatista rosso l’alternativa al reddito di cittadinanza sono le rapine, mai cercarsi un onesto lavoro. Evidentemente non è stato “rieducato” dal carcere…
Costui fa anche la vittima su Facebook (già, perché al compagno Etro, Zuckerberg non cancella il profilo, può minacciare chi vuole) e commenta il nostro articolo in questa maniera: “Non dimenticate di indicare telefono, mail, indirizzo, abitudini e foto aggiornate….così da facilitare l’opera dei neosquadristi di Gioventù Nazionale, CaccaPound, Feccia Nuova e altre bande neonaziste. Le leggi razziali, di proscrizione e i rastrellamenti sono parte del vostro passato….”.

Lezioni di democrazia da un brigatista

In pratica, dobbiamo sentirci dare lezioni di democrazia da un terrorista, protagonista degli anni più bui della Repubblica. Attribuisce a questo giornale e ai giovani militanti di Fratelli d’Italia pratiche odiose per giustificare le sue. Ci chiediamo quale autorità debba intervenire di fronte a comportamenti, quelli di Etro, che ormai sono reiterati da mesi sui social. Compresa Giorgia Meloni, dipinta in maniera vergognosa e senza che nessun esponente politico abbia espresso solidarietà alla presidente di Fdi.
Forse certi politici restano fermi agli anni delle “sedicenti Brigate Rosse”. Ma costui continua ancora a seminare odio, per ora solo verbale. E’ normale?

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Ci sono 3 commenti

  1. Edoardo Serata ha detto:

    Mia uguro che vada a fare una rapina ecosì poi può essere abbattuto come un acne rabbioso, quale è stato. In una altro paese sarebbe marcito iun carcere come sono marcite sotto terra le sue vittime. Ma tant’é.
    Dott. Edoardo Serata
    P.A Pubblicate pure il mio nome.

  2. Renato Rimondini ha detto:

    Purtroppo non siamo pronti per la pena di morte. Questo delinquente ha contribuito all’uccisione di uno dei nostri migliori statisti

  3. eu7yZnsfvR ha detto:

    Felice Maritano 15 ottobre 1974: Carabiniere. Francesco Cusano 2 settembre 1976: Poliziotto. Fulvio Croce 28 aprile 1977 : Avvocato. Carlo Casalegno 29 novembre 1977 : Giornalista. Guido Galli 19 marzo 1980: Magistrato.
    Ho preso 5 nomi a caso da una lunga lista di Persone ASSASSINATE dai terroristi rossi, per significare che il loro sacrifico, 40 dopo, non è servito a niente. Per una certa componente del Paese sono solo compagni che hanno sbagliato.

30 Settembre 2019 - AGGIORNATO 1 Ottobre 2019 alle 12:28