Atreju, come rinasce la destra. E, dopo Salvini, ci si confronterà oggi anche Orban
Erano anni che non si sentiva, toccava, gustava tanta emozione ad una festa “di partito”. Persino i parlamentari in platea ad improvvisare balli nell’attesa degli eventi clou, le persone attorno felici di esserci. Le persone. Di ogni età, e chissà quale lavoro hanno trascurato per essere ad Atreju19.
Avete presente che vuol dire una comunità? Una moltitudine che si abbraccia per il solo fatto di credere negli stessi valori anche non conoscendosi.
Ad Atreju parole importanti di Salvini
Lo ha voluto una leader come Giorgia Meloni, che ha creato il clima delle più grandi stagioni della destra politica italiana.
E poi i personaggi esterni a Fdi, a partire da Salvini, in attesa che oggi arrivi Orban.
E c’è da dire che dal leader leghista qualche spunto apprezzabile è venuto. E la vastissima platea della festa ha apprezzato.
D’ora in avanti nessuno gli chieda più se va da solo o con le alleanze. Perché sotto il tendone di Atreju le parole sono pietre e Salvini ha detto che la squadra è quella del centrodestra. In aggiunta al presidenzialismo e all’impegno ad una legge elettorale che obblighi alle alleanze prima del voto e non dopo, ogni riserva è sciolta. Il tema dello stare insieme non è più solo legato al locale, alle regionali, perché lì già ci sono leggi che prevedono coalizioni. Ormai la battaglia unitaria si dovrà fare anche a livello nazionale. Ed è un “tassello” davvero importante messo a punto da Giorgia Meloni.
Il 19 ottobre a San Giovanni ne sarà la naturale conseguenza.
Comunità e politica davanti al popolo. Ecco, anche quest’anno Atreju non delude le aspettative e a questo punto sarà interessante capire che cosa tirerà fuori dal cilindro Giorgia. La Meloni concluderà davanti ad una folla che si preannuncia sterminata domani mattina, in quest’Isola Tiberina che è già nella storia politica della destra italiana.
Il testimone nelle mani più belle
Qui riprende forza la battaglia autentica di uomini e donne orgogliosi della loro identità, nazionale e politica, e che ci si ammazzano di fatica in ogni città per non tradire le loro idee, le nostre idee.
Guardiamolo il panorama politico attorno a noi. Lo hanno riassunto efficacemente due giovani dirigenti del Lazio di Fratelli d’Italia, nella manifestazione introduttiva della kermesse, aperta dal presidente della fondazione An, Giuseppe Valentino. Ascoltare Chiara Colosimo e Paolo Trancassini, per chi viene da una lunga esperienza politica, significa aver lasciato davvero il testimone nelle mani più belle della nostra gioventù. Ed è anche questo Atreju, che sa offrire la consapevolezza di un’eredità a destra che non sarà mai più dispersa.
In quell’incontro, colpiva la fierezza dei dirigenti del territorio che ospita la festa. Avvertivano come una straordinaria responsabilità far sentire tutti, ancora una volta, a casa nostra. E in fondo se Fratelli d’Italia cresce è proprio perché la sua leader è riuscita a vincere la scommessa: far divampare la speranza nei cuori di milioni di italiani.
Adesso bisogna solo darle una mano. Lo si fa, da Atreju in poi, dando vita a centinaia di appuntamenti popolari in tutta Italia, per spodestare Conte e andare al voto.
A proposito, il premier oggi sarà ad Atreju. Non ci sarà bisogno di criticarlo. Guardando in faccia il nostro popolo, Conte si fischierà da solo.
In risposta a: Di Maio contro Orban. Da che pulpito vengono le lamentele, lui di maio d’accordo con il PD che ha lasciato che l’Italia venga invasa dagli africani, si sta lamentando per quanto Viktor Orban ha detto. Naturalmente la verita’ fa male. Inoltre le sue stupide e patriottiche battute ( che di patriottismo non hanno nulla) lui il grande pirla non permettera’ mai a nessuno di attaccare l’Italia….. ma la mi faccia il piacere emerito doppia faccia e stia zitto che e’ meglio.