Bellanova nel mirino del M5S. E in rete impazzano veleni e vecchie denunce (video)
Teresa Bellanova è entrata prepotentemente tra i trend topics dei motori di ricerca. Il ministro dell’Agricoltura ha spaccato in due i Social tra chi la critica e chi la difende per partito preso. Nel senso del Partito democratico. Perché gli stessi motivi per cui nel passato sono stati criticati esponenti non di sinistra (Beatrice Lorenzin per il titolo di studio, Daniela Santanché per l’abbigliamento, Renato Brunetta per l’aspetto fisico) sono diventati improvvisamente tabù. Chi la critica è classista, è sessista, è intollerante, è becero.
È una vecchia storia. Chi insulta da sinistra è arguto e fa satira. Chi critica da destra è un “hater”. Ma la Bellanova è finita nel tritacarne mediatico anche per alcune disavventure politiche. In queste ore impazza un vecchio video della Gabbia, su La7, dove il suo addetto stampa denuncia di essere stato sfruttato e pagato in nero. Un’accusa gravissima, visto che la Bellanova ha fatto tutta la sua carriera come dirigente sindacale. A onor del vero, va detto che, ad aprile di quest’anno, la vicenda si è conclusa con una sentenza del tribunale del lavoro che ha dato ragione alla esponente Pd e torto al povero addetto stampa.
Ciampolillo (M5s): “Sai solo abbracciare la poltrona”
Bellanova è anche accusata di incompetenza, come ministro dell’Agricoltura, anche dal M5s. «Il ministro Bellanova non sa di cosa parla e accusa me di abbracciare gli ulivi… Il ministro non conosce i dati effettivi sulla diffusione della Xylella, dati che escludono totalmente la presunta emergenza. Il ministro finge di non conoscere i rimedi che la libera scienza ha rinvenuto, come il metodo Scortichini, le onde elettromagneticiche, i saponi naturali. I tagli degli ulivi sono comunque totalmente inutili. Occorrono le buone prassi agricole». Lo scrive su Facebook il senatore Lello Ciampolillo, un esponente del M5s noto per le sue posizioni giudicate anti-scientifiche in questa materia che aggiunge: «È il ministro Bellanova ad abbracciare la sua poltrona e tutelare per questo le bramosie di Coldiretti e delle lobby per depredare i fondi comunitari. Vergogna!».
Bellanova ai ragazzi: “Non fate come me, studiate”
In queste ore, l’altro aspetto che suscita più di un’ironia è il tweet della Bellanova dedicato al suo curriculum scolastico. «Per me non è un valore non avere un titolo di studio superiore, ma neppure la vivo come una frustrazione. Non l’ho mai nascosto che non ho potuto proseguire. Ma ai ragazzi che incontro dico: studiate, studiate, studiate. Perché più si sa, più si può». Così su Twitter la ministra dell’Agricoltura. Peccato che la sua stessa carriera sia una completa contraddizione. La Bellanova ha 61 anni. In 40 anni ha avuto soldi e tempo per diplomarsi almeno. Ci sono suoi illustri colleghi che hanno fatto faville quando erano al governo. Prendete Piero Fassino, si è laureato in Scienze Politiche nel 1998, dando la maggior parte degli esami nei due anni precedenti quando era sottosegretario agli Esteri con delega ai Balcani.
Quindi se la Bellanova non l’ha fatto è perché per lei il titolo di studio non è servito. E la sua carriera sempre più brillante e in ascesa è lì a confermarlo. Semmai, la considerazione è un’altra: quanto sta messa male ed è poco qualificata la dirigenza del Partito democratico per essere costretta ad affidarsi a una dirigente che ha solo la terza media?