Calenda, sfottò a Cacciari, Tabacci, Conte e Di Maio: da Peppa Pig alle vignette
Nemici per la pelle. La vendetta di Carlo Calenda si abbatte sui suoi ex compagni di viaggio. Ogni giorno un attacco al veleno. Stavolta nel mirino c’è Cacciari, colpevole di aver criticato l’azione di Greta Thunberg. «Vorrei lanciare un concorso: Trova qualcuno che Cacciari non abbia attaccato. Aiuto da casa: Provate con Babbo Natale e Peppa pig …ma non sperateci troppo». Un tweet al veleno che si aggiunge alla lunga lista degli ultimi tre o quattro giorni.
Ultimamente nel mirino era finito Bruno Tabacci, che in un’intervista al Corriere delle Sera ha spiegato le ragione della fine della sua esperienza politica nel partito di Emma Bonino: «Posso dire che +Europa fa un affare se si libera di Bruno Tabacci Emblema del trasformismo, delle convenienze personali e dei pullman di finti militanti mobilitati per i congressi. In questa intervista tutta la sua (mancanza di) statura».
Nessuno sconto al premier. «I discorsi di Conte sono la sagra del luogo comune», ha recentemente detto Calenda ospite di Circo Massimo su Radio Capital. E non è mancata la stangata a Di Maio con un velenoso meme sul ministro degli Esteri. «Lo so, è volgare e me ne pento subito, ma non ho resistito», ha scritto l’ex ministro aggiungendo appunto due “mea culpa” per aver diffuso una battuta corredata da foto del ministro creata dalla pagina “Italia agli Tajani”. Sguardo soddisfatto e pugni stretti per Di Maio in foto, e una didascalia ad accompagnare l’immagine “Quando si discute di merendine e bibite gassate e per una volta sei il più preparato di tutti”.