
Carabiniere ucciso, la posizione di Hjorth si aggrava, la difesa rinuncia al Riesame: resta in cella
Un passo indietro: il giovane americano accusato dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabiniRega insieme con il connazionale reo confesso Finnegan Lee Elder, rinuncia all’udienza del Tribunale del Riesame. Resterà in carcere. E il suo legale spiega perché.
Carabiniere ucciso, l’americano Natale Hjorth rinuncia al riesame
Christian Gabriel Natale Hjorth ha rinunciato al ricorso presso il Riesame: Resta dunque in carcere il giovane americano, accusato dell’omicidio del giovane carabiniere: «Abbiamo preferito così perché la Procura è la seconda volta che deposita nuovi atti a ridosso del Riesame – spiega il difensore di Natale, Francesco Petrelli –. Inoltre la Procura ci ha comunicato che c’è ancora attività istruttoria in corso e a noi serve tempo per analizzare i documenti agli atti con i nostri consulenti». Ma come l’avrà presa il giovane accusato del delitto insieme all’amico? Anche a questo risponde il suo legale, che a riguardo ha spiegato: «Natale ha appreso oggi dei nuovi atti emersi dalle analisi del Ris che aggravano la sua posizione: le sue impronte digitali sul pannello del controsoffitto nella stanza dell’hotel “Le Meridien” a Roma dove era nascosto il coltello con cui è stato ucciso Cerciello Rega e le immagini e i video trovate nel suo telefonino dai carabinieri del Nucleo Investigativo con una grande quantità di armi e droga».