C’era una volta il Pci e mai più ci sarà il grillismo: solo patti per le poltrone (video)
C’era una volta il Pci. Ne fummo fieri avversari ma mai lo avremmo immaginato come il Pd costretto ad elemosinare alleanze con i Cinquestelle addirittura in Emilia Romagna, oltre che in Umbria e rossume vario. Come diceva Veltroni? “Mai stato comunista”. E in effetti sembrano proprio un’altra cosa. “Mai stato grillino”, dirà il guru comico di qui a qualche tempo. C’era una volta il Vaffa, adesso si alleerebbero con chiunque pur di arraffare poltrone. Grillismo de’ noantri. Con inclusa smentita fasulla per non agitare troppo la base: negarono anche il governo Contr-bis.
Perché è proprio così: ogni giorno che passa emerge la natura del patto per arraffare le poltrone. Le capriole a cui si sottopongono Zingaretti e Di Maio li trasformano in autentici rinnegati delle loro idee. Sono pronti addirittura ad un patto di sistema contro il centrodestra. Ma hanno fatto i conti senza i social e contro il popolo.
Nel caso di Nicola Zingaretti siamo alla fine triste di un progetto politico. Che aveva una struttura, una cultura, una storia. Ora si getta tutto alle ortiche e non solo per ministri e sottosegretari. Il Pd lancia con Franceschini le alleanze con i Cinquestelle in tutta Italia. Fame di assessorati, voglia sfrenata di potere, rinuncia a quello che si è stato.
Contrordine compagni (dal Pci a Grillo…)
Ed è la fine di una speranza per quel che riguarda il Movimento Cinquestelle. Perché il loro voltafaccia è davvero clamoroso. E non solo perchè avevano affibbiato al Pd la patente del partito di Bibbiano. Ma quanti post hanno distribuito in giro con le parole di Zingaretti al processo Mafia capitale? Quante volte hanno diffuso l’elenco degli arrestati del Partito democratico? Ora li sposano, li sbaciucchiano. Ovviamente, negando di volerlo fare.
Erano nati contro tutti i partiti. Adesso si alleano con qualunque partito. Altro che alleanza estesa al massimo alle liste civiche. Ingoiano pure Fiano al governo anche se Casaleggio si rivolterà nella tomba. E chissà quanti inquisiti rossi dovranno subire e salvare. E poi, il mandato zero per non dover tornare a casa dopo il secondo. Ma non è penoso tutto questo?
A furia di cambiare alleanze costringono i loro sostenitori sui social a sbloccare quelli che chiamavano pidioti e a bannare i leghisti… Contrordine compagni.
Non è certo casuale che a farsi portavoce del desiderio di alleanze locali tra Pd e M5s sia stato uno come Dario Franceschini. In fondo è il più indicato della compagnia a dare molte lezioni di vecchiume partitocratico. Ma hanno dimenticato – rispetto alle stagioni in cui la sera si poteva smentire quel che si sosteneva la mattina – che oggi ci sono i social, terribili registratori e diffusori di ogni incoerenza.
Bugie a raffica
Non si possono più raccontare balle ad ogni piè sospinto, a meno di fregarsene del giudizio popolare (il che è possibile vista l’ostinazione dei due compari a negare il voto al popolo sovrano). Ma dura poco, perché il gioco viene scoperto. Uno varrà pure uno, ma con questa logica uno più uno non farà mai due perché troppi sono i rancori del passato più recente. Se una come la Boschi afferma che non ritirerà mai una querela di quelle intentate ai grillini, ma dove andranno mai assieme in giro per l’Italia…
Bugie a raffica vietate, dunque. Zingaretti, ad esempio, che ora dice: “Ho sempre creduto nella necessità di aprire con coraggio una nuova stagione”. Ma tutto sudato, diceva ben altro pochissimo tempo fa… Auguri…
Intanto si e’ capito, almeno nel ceto medio pensante, da dove parte questa ,(permettetemi una volgarita’ ) porcheria. Tutto parte dall idea che l italia non deve piu’ essere “Italia” . Capitemi. Poi Renzi al Bilderberg. Poi i 5s mezzo di disturbo. E ci siamo. La Boschi che con la sua dichiarazione fara’ la scissione su misura. E cosi’ i 5s fuori da tutto. Ma stiamo giocando sulla pelle di tutti. Perche’ le manovre a discapito di qualcuno, fanno come una carta nel castello di una piramide. Se la carta cade, cade tutto. E se l Italia cade noi abbiamo il dovere di portarci tutti dentro.
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma di bordello!”
DANTE
(“Purgatorio”, Canto VI)
Buffone!!!!!