Che aspetta il governo a revocare l’assegno all’ex Br Saraceni? Interrogazione di Rizzetto (FdI)
Il deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto ha presentato un’interrogazione sul caso dell’ex terrorista Federica Saraceni, condannata a 21 anni e sei mesi per l’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona e, dal 2005, ai domiciliari, che risulta beneficiaria del reddito di cittadinanza, nonostante tra i requisiti per ottenerlo ci sia quello di non essere sottoposti a misura cautelare personale; la stessa, pertanto, riceve il relativo assegno di 623 euro dallo scorso mese di agosto.
“Non si comprende come sia possibile – scrive Rizzetto nell’interrogazione – che la Saraceni, nella sua condizione di persona ai domiciliari, abbia potuto fare richiesta ed ottenere il beneficio erogato dall’inps, che dovrebbe essere propedeutico alla ricerca di un’occupazione attraverso i centri dell’impiego e l’assistenza dei cosiddetti “navigator”. A parere dell’interrogante è di una gravità estrema che sia concesso un sussidio di tal genere ad una ex terrorista, che, inoltre, sta ancora scontando la sua pena. Tale vicenda fa temere che ci siano altre persone condannate per gravi reati, che, come la Saraceni, hanno ottenuto il reddito di cittadinanza”.
Non è la prima volta che Rizzetto evidenzia, con altri atti di sindacato ispettivo, le criticità emerse a causa dei criteri con i quali è stato istituito il reddito di cittadinanza, che sta determinando delle discriminazioni rispetto al suo riconoscimento, oltre ad essere di fatto una mera misura assistenziale. Mentre è stata respinta la domanda a persone realmente bisognose, tale sussidio è stato, invece, agevolmente riconosciuto a Federica Saraceni, persona che, a parere dell’interrogante, è da reputarsi “indegna” a riceverlo.
È inconcepibile – si legge nell’interrogazione – “che in Italia molti disabili ricevano indennità che non arrivano neanche a 300 euro mensili, mentre una ex terrorista, condannata per omicidio, possa godere di un sussidio dallo Stato di ben 623 euro”.
Rizzetto vuole sapere “quali siano gli orientamenti del governo sui fatti esposti in premessa; se e quali iniziative intenda adottare per escludere che Federica Saraceni continui a ricevere il reddito di cittadinanza e per garantire che sia negato a tutti coloro che sono stati condannati per reati gravi come quello di cui si è macchiata l’ex brigatista; se e quali iniziative intendano porre in essere affinché il reddito di cittadinanza sia riconosciuto con criteri più equi e non continui ad essere una mera misura assistenziale, vista la totale assenza di un sistema funzionante per la ricerca di lavoro ai beneficiari”.