Coca e chiesa: alle messe del prete drogato i fedeli andavano in trance

11 Set 2019 15:27 - di Valter Delle Donne

In questa storia si parla di coca, di sesso, di preti dalle condotte singolari. L’articolo che state per leggere sembra uscito da Lercio. A quei lettori che hanno studiato un po’ di più del ministro Bellanova la vicenda ricorderà invece una novella del Boccaccio. Per tutti è una sceneggiatura da commedia all’italiana. Purtroppo vera e documentata.

La nostra storia inizia da un prete ligure (Don Silvano Dematteis) finito all’ospedale per un’overdose di cocaina. Lo scoprono i suoi alunni, in gita scolastica a Cremona. Sono bambini delle scuole medie. Lui è lì nel ruolo d’insegnante. I bambini lo vedono stralunato e allucinato. Finisce in ospedale. La sua identità viene protetta dal vescovo di Albenga-Imperia. Un vizio personale. In fondo, secondo la tradizione, perfino santa Monica amava bere. E sant’Agostino ne aveva combinate di tutti i colori. Insomma, un vizio si può sempre curare. Stavamo quindi per lasciare il religioso ligure alla sua delicata disintossicazione. Ma c’è un però…

Il precedente a Loano raccontato da Selvaggia Lucarelli

Infatti, un giornalista del Secolo XIX, Maurizio Vezzaro ha aggiunto nel suo pezzo che l’anonimo religioso ha già avuto un problema giudiziario, a Loano. Molestie sessuali. A quel punto il fatto andava approfondito: come può fare l’insegnante una persona con precedenti così gravi?

Dopo una lunga ricerca, contattiamo il sacerdote dei fatti di Loano. Il religioso in questione conferma di essere quello delle molestie, ma sono passati diversi anni, ha patteggiato la condanna. Lui, però, con la coca e con la droga non ha nulla a che fare. Anzi, oggi è un collaboratore dell’inserto locale di Avvenire e ha anche un incarico prestigioso nella Diocesi. C’è il diritto all’oblio. Se va bene al vescovo e al quotidiano della Cei, va bene a tutti.

La nostra ricerca, a questo punto, è continuata. È emerso che a Loano c’è stato un altro sacerdote protagonista di un “malinteso” con una donna. Il marito non ha gradito e l’ha denunciato. La vicenda è stata riportata anche da Selvaggia Lucarelli su Libero. Il Vescovo di Albenga Imperia, prudentemente, ha spostato il prete in un’altra parrocchia. E il prete in questione era appunto don Silvano Dematteis.

Ma le sorprese sono appena iniziate: don Silvano finisce di nuovo sui giornali. Per una straordinaria coincidenza, alle sue messe la gente ha reazioni fisiche sorprendenti. Si registrano casi di svenimenti collettivi incomprensibili. Il sacerdote guadagna fama di “mistico” ricercatissimo. Questo era il titolo del 26 aprile 2015, de Il Secolo XIX, edizione di Imperia: “In trance dopo il tocco del prete, folla alla messa”.

Don Silvano era considerato dai fedeli un mistico potente…

Ai giornalisti che gli chiedevano come mai la gente che veniva in contatto con lui avesse queste sorprendenti reazioni, don Silvano spiegava: «Si tratta del cosiddetto “sonno dello Spirito”». I fedeli si addormentavano grazie ai “poteri” del religioso ligure. La liturgia andava sotto il nome di incontro di preghiera di “Liberazione e Guarigione” ed è stata praticata a lungo con crescente successo tra i fedeli di Diano Castello, Diano Marina e Imperia. Chiese stracolme, fedeli in estasi, alcuni con le visioni. Ma in Diocesi nessuno ha pensato che don Silvano fosse il nuovo Padre Pio. Tant’è che monsignor Borghetti, che conosce i suoi pastori meglio di noi giornalisti, lo ha trasferito di punto in bianco, per l’ennesima volta. Fino all’incidente della coca a Cremona. Boccaccio non avrebbe potuto immaginare di meglio. E quelli di Lercio, per una volta, muti.

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