Cr7 ne fa 4 alla Lituania: ora è il bomber più prolifico delle qualificazioni europee
Nessuno come Cr7. Almeno in Europa. Un Cristiano Ronaldo che più anni passano più fame di gol sembra avere, prende ancora una volta il suo Portogallo per mano nella sfida delle qualificazioni che l’oppone alla Lituania e si regala un poker di goal che lo proietta al primo posto della speciale classifica marcatori delle competizioni continentali. Nessuno come Cr7. Mai appagato, mai sazio. Puntiglioso e attento. Un perfezionista. Primo ad arrivare agli allenamenti e ultimo ad andarsene. Con una cura quasi maniacale del corpo e della forma fisica e con quella concentrazione sempre al top e quella voglia spasmodica di fare sul rettangolo verde sempre qualcosa che non t’aspetti, qualcosa in più. Difficile trovarne un altro che abbia un atteggiamento così totalizzante per uno sport che sembra essere la sua stessa ragione di vita. Quasi fosse il segreto, l’elisir di giovinezza che a 34 anni suonati lo spinge ancora ad esserci e mai nascondersi in campo, ad insistere, a dannarsi l’anima, ad invogliare i compagni, ad arringare i tifosi. E tutto per quel risultato suo e di squadra che, con tutta evidenza, lo rende assolutamente felice. Nessuno come Cr7. E lo dicono questi numeri da capogiro: a segno contro 40 nazionali con un totale di 93 reti. Certo, poi c’è Leo Messi. Ma quello è tutt’altro. È il genio. È il guizzo e il tiro inatteso dopo uno o due o tre o infiniti dribling che lasciano basiti gli avversari e mandano in estasi i tifosi. Ma è, appunto, Messi. È una forza della natura o, per chi ci crede, un dono di Dio. Cristiano Ronaldo, no. È diverso. Nessuno gli ha regalato quel che ha. È umano.