Da Draghi un “aiutone” al governo giallo-rosso: ricaricato il “bazooka” anti-spread
Torna il “bazooka” anti-spread della Bce: sarà un caso, sarà fortuna o solo coincidenza, ma prima di lasciare il suo incarico Mario Draghi sfodera nuovamente l’arma finanziaria che aveva aiutato il governo Monti dopo le fiammate dello spread culminate con l’addio al governo di Silvio Berlusconi, nel 2011. Stavolta l’aiutone è per il neogoverno giallo-rosso, che potrà usufruire del sostegno della Banca centrale europeo chiamata a rastrellare sui mercati i titoli del debito pubblico di Paesi, come l’Italia, che sussultano a ogni scossone del tasso differenziali con gli analoghi tassi titoli tedeschi. Un aiutone che arriva a tutta l’eurozona, ma che per l’Italia, costretta a muoversi nei paletti del suo debito e della sua recessione, rappresenta ossigeno continuo. L’arma che aiuta i governi in difficoltà sarà ricaricata…
Le amare conclusioni di Draghi
“Debolezza persistente dell’economia dell’Eurozona” e “rischi al ribasso” legati a un “rallentamento che riflette la debolezza del commercio globale e le prolungate incertezze”. Questo il quadro attuale che ha portato la Bce a rivedere al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona per quest’anno, con una previsione all’1,1%, e per il 2020, stimato a +1,2%. Mentre per il 2021 la previsione è di una crescita dell’1,4%, ha annunciato il presidente della Banca centrale europea in conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo, che ha deciso di far ripartire il programma di Quantitative easing che acquisterà asset, tra cui titoli di Stato, al ritmo di 20 miliardi di euro al mese dal primo novembre. I mercati si attendevano un rinvio del nuovo piano di acquisti. Peraltro il Consiglio direttivo della Bce non fornisce alcuna scadenza per questo nuovo programma, spiegando – si legge in una nota – di aspettarsi che “gli acquisti proseguano il più a lungo possibile per rafforzare l’impatto accomodante dei tassi ufficiali e che termini poco prima che inizino ad aumentare il tasso di interesse chiave della Bce”. Il Consiglio direttivo ha inoltre stabilito un sistema a due livelli per i tassi applicati ai depositi delle banche, oggi scesi a -0,5%, attraverso il quale una parte dei depositi sarà “esentata dal tasso negativo sui depositi”. Assieme all’annuncio del nuovo QE, la Banca centrale europea ha confermato – per i titoli già acquistati nei precedenti programmi – l’intenzione di reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.