Da fedelissimo della Raggi a imputato: nuova condanna per Raffaele Marra
Il Tribunale di Roma ha condannato a un anno e quattro mesi Raffaele Marra, l’ex capo del personale in Campidoglio, accusato di abuso d’ufficio in merito alla nomina di suo fratello Renato a capo del dipartimento Turismo del Comune. Il pm Francesco Dall’Olio lo scorso 11 giugno aveva chiesto di condannare Marra a 2 anni di reclusione. Per la stessa vicenda, lo scorso 10 novembre la sindaca Virginia Raggi è stata assolta dall’accusa di falso.
Da fedelissimo di Virginia Raggi alle condanne prima per corruzione e oggi per abuso d’ufficio. Per l’ex vice capo di gabinetto del Campidoglio ed ex capo del personale Raffaele Marra, la prima condanna a 3 anni e sei mesi nel processo che lo vedeva imputato per corruzione con l’imprenditore Sergio Scarpellini, morto il 20 novembre scorso, per l’acquisto di un appartamento nella zona di Prati Fiscali, è arrivata lo scorso 13 dicembre.
A distanza di nove mesi, oggi una seconda condanna, a un anno e quattro mesi, questa volta per abuso d’ufficio in merito alla nomina di suo fratello Renato a capo del dipartimento Turismo del Comune. Marra, l'”eminenza grigia” al vertice del cosiddetto “raggio magico”, il “Richelieu del Campidoglio”, è un ex finanziere plurilaureato.
Chi è Raffaele Marra
Quarantasei anni, nato a Napoli, conta diverse lauree, Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria. Nel 1991 entra nella Guardia di Finanza dove resta fino al 2006, ottenendo anche alcuni riconoscimenti. Lasciata la divisa delle Fiamme Gialle, ricopre quindi il ruolo di dirigente responsabile del servizio Affari Generali al Cra-Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura e dopo quello di dirigente nazionale Area Galoppo all’Unire, Unione nazionale incremento razze equine. Poi diversi passaggi tra consulenze, Regione e Campidoglio dove con la giunta Raggi diventa protagonista di primo piano fin dall’inizio. E sul suo nome viene combattuta più di una battaglia.
Da subito inserito in un ruolo chiave, quello di vicecapo di gabinetto, Marra è stato poi spostato in un’altra funzione cruciale, come capo del dipartimento delle Risorse umane del Comune, dove si trova a gestire quell’esercito di 23mila dipendenti che deve mandare avanti la macchina amministrativa. Una posizione ricoperta fino all’arresto scattato il 16 dicembre 2016 da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci.