Da Rida Ambiente nuovo monito all’Ama sui rifiuti della Capitale
“Ama non può essere considerata alla stregua di una vettura a noleggio che si può prendere da una parte, e parcheggiare da un’altra”. Questo il duro commento di Fabio Altissimi che, dalla Rida Ambiente di Aprilia, lancia un messaggio all’azienda capitolina in tema di rifiuti.
Che c’è dietro l’emergenza?
“A dicembre del 2018 Ama aveva due impianti in funzione: uno a Salaria ed uno era l’impianto di E. Giovi. Insieme trattavano circa 6.500 tonnellate a settimana di materiale con matrice organica all’interno, il che vuol dire che circa 5.000 tonnellate avrebbero dovuto avere una loro collocazione sia come Css che come materiale di risulta da portare in discarica. Vorrei ora chiedere al Cda di Ama, ma anche alla parte politica: queste 5.000 tonnellate di rifiuti che collocavano nei termovalizzatori e nelle discariche, che fine hanno fatto? Non capisco per quale motivo viene lamentata questa emergenza. La Regione Lazio ha messo già ha disposizione degli impianti di trattamento meccanico (tritovagliatori), eppure adesso si parla di emergenza. Perché?”.
“Eppure al TAR vinciamo noi”
Continua Altissimi. “Rida Ambiente ha sempre aiutato Ama e continua a fare la sua parte, ma abbiamo vinto due ricorsi al Tar per l’individuazione della discarica e oggi portiamo i rifiuti fuori dalla Regione, come voi. La differenza è che i rifiuti che voi portate fuori Regione li riportate poi nel Lazio nelle discariche, cosa che a noi è vietata. Rinnovo, dunque, la questione ad Ama e alla Regione Lazio. Se ci trovate dove portare il Css e la risulta della lavorazione siamo i primi a tendere la mano. Ricordiamo – conclude l’amministratore di Rida Ambiente – che siamo stati gli unici a sostenervi nelle disgrazie degli incendi che si sono venute a creare, fino a 3.500 tonnellate a settimana. Se Rida Ambiente non è disponibile a fare più di questo non è per incapacità industriale, ma per incapacità che la Regione Lazio e gli altri soggetti hanno creato”.