«Difendiamoci da soli prima che ci scappi il morto»: gli autisti Atac pronti a fare le ronde (Video)
Al volante come in trincea: e dopo la brutale aggressione di tre giorni fa, un nuovo episodio di violenza perpetrato a danno dell’ennesimo conducente dell’Atac tiene banco sulle pagine della cronaca e rende incandescente il termometro della polemica sociale, Oltre ad innalzare ben oltre i livelli di guardia l’asticella della paura e dell’allarme…
Aggressioni agli autisti Atac: al via chat e ronde “difensive”
Ci risiamo: nuova aggressione a un autista dell’Atac, ieri sera, in via Appia Nuova 888 a Roma. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Tuscolano. Ad allertare la polizia, un ispettore dell’Atac che ha raccontato che l’autista del bus era rimasto bloccato lungo la strada da auto parcheggiate in doppia fila ed era dunque sceso dal mezzo. A quel punto una persona, in fila, è scesa dal veicolo e lo ha spintonato. L’aggressore è poi fuggito, e sono tuttora in corso le indagini per individuarlo e identificarlo. Episodi a parte, e singole indagini in corso, non risolvono il problema della incolumità dei dipendenti del servizio pubblico, sempre più spesso nel mirino dei violenti e che, a fronte di una mancata risposta delle istituzioni al problema, hanno deciso di provare a intervenire in prima persona.
«Difendiamoci da soli prima che ci scappi il morto»
Si sentono abbandonati, gli autisti Atac, e così, nelle ultime ore, dopo l’ultima feroce aggressione subita da uno di loro, hanno dichiarato di non poterne più e che – come riferito tra gli altri dal sito de Il Giornale, «ora tocca dare un segnale forte, prima che ci scappi il morto» . Di più: tra chi si dice «schifato» per quanto accaduto, e chi invita a difendersi da soli, organizzando vere e proprie ronde, alcuni esponenti del settore determinati a prendere in mano la situazione hanno annunciato – e lo riporta sempre il sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti – che «presto verranno create delle chat con 4-5 componenti volontari in borghese che non pare abbiano l’intenzione di difendersi – qualora ce ne fosse bisogno – a mani nude: gli autisti saranno muniti di spray al peperoncino o taglierini, ma tengono a precisare che serviranno solo per legittima difesa e non per aggredire».
«I lavoratori si sentono abbandonati sia dalle istituzioni»
Una proposta lanciata come una «provocazione», spiega il leader della Faisa Sicel, Sindacato degli Autoferrotranvieri, Claudio De Francesco su Il Giornale, ora vedo che trova riscontri da parte di diversi lavoratori, con tanto di cartelli nei depositi». Del resto, come conclude poi a stretto giro, «i lavoratori si sentono abbandonati sia dalle istituzioni che dalle parti sociali. Ora tocca dare un segnale forte, prima che ci scappi il morto».