
Formigli “stecca” sul derby Capitana vs. Capitano. La sua intervista a Carola è un flop
Tanto rumor per nulla. Corrado Formigli non lo ammetterà mai, ma la sua intervista a Carola Rackete si è rivelata un mezzo flop. Detto in linguaggio matematico, l’interesse suscitato dalla comandante della Sea Watch video-collegata da Berlino con gli studi di PiazzaPulita è stato alla fine inversamente proporzionale al trambusto pubblicitario che ne ha annunciato la presenza. Molti i delusi, a cominciare probabilmente dal conduttore che si aspettava una Carola tutta d’attacco e smaniosa di suonarle al truce Salvini. Ma non c’è stato verso di smuoverla dal suo aplomb istituzionale. E dire che Formigli le ha provate per strapparle un insulto, un’occhiataccia assassina, una velata minaccia. Niente. Non sono servite le immagini del raduno di Pontida e neanche il «ricca, comunista e viziata» urlato al suo indirizzo dall’ex-ministro dell’Interno. Insomma, del tanto atteso derby a distanza tra il Capitano e la Capitana non c’è stata traccia. E neanche dell’intervista, in verità. Troppo contento il Formigli di averla in collegamento per farsi tentare dall’idea di rivolgerle qualche domanda un po’ più cazzuta. Con qualche cautela e un po’ di imbarazzo gliel’ha fatto notare Alessandro Sallusti. «Mi sarebbe piaciuto che ci spiegasse perché ha deciso di portare i migranti a Lampedusa quando i porti sicuri più vicini erano Malta e Tunisi. Oppure se è vero che è stato il ministro dell’Interno tedesco a ordinarle di sbarcare i migranti in Italia», ha lasciato cadere senza infierire, il direttore del Giornale. «È evidente – ha aggiunto – che la Rackete parla e agisce da leader politica». Che Sallusti avesse ragione da vendere lo conferma indirettamente un post della senatrice Paola Nugnes, ex-5Stelle ora al gruppo misto: «Che bello – vi si legge – se Carola Rackete fosse stata il capo politico del M5S! Partiti così e finiti con Luigi Di Maio?». Difficile darle torto: la Capitana sarà antipatica, ma almeno ha dimostrato di non essere ossessionata da Salvini. Solo Formigli, poverino, non se n’era ancora accorto.