Forza Italia, Rotondi non si dà per vinto: «Berlusconi preferisce Renzi a Salvini»

19 Set 2019 9:47 - di Paolo Sturaro

Non molla la presa,. Nel momento cruciale di Forza Italia, Rotondi tenta di giocarsi le sue carte. E ripete che bisogna spezzare i rapporti con i sovranisti. Parla da democristiano dalla testa ai piedi. «Penso che Forza Italia debba entrare da protagonista in un Centro popolare e cattolico: gli azzurri sono la principale forza del Ppe e tocca a Berlusconi fondare sulla roccia e non sulla sabbia la forza politica che qui rappresenta e che è il traino politico dell’Europa». Continua a “rappresentare” la memoria storica diccì, annunciando cosa avrebbero fatto i padri dello scudocrociato.

Forza Italia, Rotondi “rivela”…

Un abbraccio tra Renzi e Forza Italia? «Tra Renzi e Forza Italia non ci sono mai state alleanze o particolari affinità. C’è simpatia tra Berlusconi e Renzi, ma questo sentimento spesso scatta più tra avversari che tra alleati», risponde Rotondi. Poi aggiunge: «Per dirla tutta: sono certo che Silvio sarebbe felice di passare una domenica con Renzi e assai meno con Salvini, ma questo non condiziona la politica».

«Il rilancio di un Centro popolare e democratico sul modello della Dc dipende da vari fattori, anzitutto dalla legge elettorale; un ritorno al proporzionale favorirebbe questo processo, aggiunge Rotondi. Sull’eventuale uso dello scudo crociato per un Centro valoriale sul modello della Democrazia Cristiana afferma: «Lo scudo crociato può essere sempre riutilizzato unitariamente in forma non confondibile con la grafica di altri partiti presenti in Parlamento». «Lo scudo crociato – ricorda Rotondi – è già presente sulla scena politica: è il simbolo della mia fondazione “Democrazia Cristiana”, protagonista attiva nel dibattito politico; è anche in parte il simbolo dell’Udc, partito politico presente in tutto il Paese».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Cecconi 19 Settembre 2019

    Sarebbe talmente semplice ironizzare sul contenuto delle dichiarazioni del Nostro, sia usando la semantica del politicamente corretto che del politicamente scorretto – come sarebbe da fare per essere più calzanti allo squallore rappresentato da tutti e e quattro questi personaggetti -, che non ne vale davvero la pena poiché equivarrebbe a “sparare sulla Croce Rossa”. Ogni giorno che trascorre debbo prendere atto, mio malgrado, che per molti “al peggio non esiste una fine”.