La Morani teme il passo falso: approvare lo ius culturae sarebbe un grande errore
dopo essesi mostrata fiera e sicura dell’inciucio e della solidità delle basi su cui avrebbe potuto contare, la dem Alessia Morani ora ha paura e, a giudicare dalla ‘avvedutezza del suo approccio e dalla pacatezza dei suoi post, cammina sulle uova. Almeno sul terreno dello Ius culturae sul quale teme di scivolare rovinosamente: lei e i suoi colleghi del Pd al seguito. «Scrivo questo post con la consapevolezza che attirerò molte critiche, ma anche con la convinzione di interpretare il “sentimento” della maggioranza delle persone che guardano con simpatia al nostro governo. Premetto che lo ius culturae è un principio sacrosanto ed una legge di grande civiltà ma riprendere ora il dibattito sull’approvazione di questo provvedimento è un errore». Una riflessione e un consiglio che sanno più di captatio benevolentiae elettorale che di monito politico, stigmatizzata su Facebook dalla Morani del Pd, sottosegretario al Mise.
I proponenti – certamente intellettuali intelligenti e molto colti, sappiano che il latino classico usa il termine “cultura -ae” con il significato prevalente (e quasi unico nella letteratura) di “coltivazione agricola”. A meno che io mi sbagli perchè il loro fine sia di arricchire l’attuale scarsa popolazione dei contadini. Comunque – come sempre più spesso ci capita di registrare a carico ddei politici – complimenti vivissimi.
CARA, SI FA PER DIRE, MORANI, LASCIA PERDERE DI IUS NON SE NE DEVE PARLARE ANCHE PERCHE’ NON E’ UN SACROSANTO PRINCIPIO DI CIVILTA’ BENSI UNA INGIUSTAZIA.