L’assassino di Meredith già torna in semilibertà, a nove anni dall’omicidio
No alla richiesta di affidamento ai servizi sociali ma sì alla concessione della semilibertà, dppo soli nove anni di carcere: è la decisione del Tribunale di Roma per Rudy Guede, che sta scontando nel carcere di Viterbo una condanna a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher commesso nel 2007.
Guede, che già da tempo svolge un tirocinio al Centro studi criminologici di Viterbo, potrà dunque passare più ore fuori dal carcere. I giudici di Roma hanno dunque accolto l’istanza presentata dal difensore di Guede, l’avvocato Fabrizio Ballarini. “Siamo molto soddisfatti, è stato riconosciuto il percorso rieducativo compiuto negli anni dal mio assistito” afferma Ballarini. E come non esserlo?
Il 1° novembre 2007, Meredith Kercher, studentessa inglese in Italia con il programma Erasmus, venne uccisa nella casa di via della Pergola a Perugia dove viveva da poco più di un mese con le sue coinquiline. Accoltellata alla gola, coperta con un piumone, alla ragazza vennero rubate carte di credito, telefoni cellulari e 300 euro nella borsetta. La porta della camera da letto dove si era consumato il delitto, chiusa a chiave, verrà aperta solo il giorno successivo. Iniziò così la lunga e tragica storia del delitto di Perugia, caso di cronaca nera che ha sconvolto la cittadina umbra e l’Italia intera e che ancora rimane per certi aspetti irrisolto, fino al termine del processo che ha visto assolvere i principali accusati, Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Il 16 dicembre 2010 la prima sezione della corte di Cassazione confermò la sentenza d’appello per Rudy Hermann Guede per l’omicidio di Meredith, nella foto in basso.