Nessuna offerta di lavoro a chi prende il reddito di cittadinanza: ecco la truffa

3 Set 2019 16:18 - di Redazione
lavoro

«Dall’annuncio del balcone, fatto da DI Maio e dai suoi ministri, che la povertà era stata abolita a seguito dell’istituzione del reddito di cittadinanza al ritorno alla triste realtà che il lavoro non c’è, il passo è breve». Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa torna sul tema proprio perché ha preso avvio la seconda fase del reddito di cittadinanza. O almeno dovrebbe. «Già con la selezione dei cosiddetti navigator –continua Prudenzano- questo sistema aveva evidenziato i limiti e le difficoltà di raggiungere gli scopi che si era prefissati ovvero quello di aiutare i cittadini disoccupati che percepiscono l’assegno di cittadinanza a trovare un’occupazione. Ieri è partita la seconda fase, quella in cui si debbono chiamare presso i centri dell’impiego i percettori dell’assegno assistenziale per far firmare loro il patto per il lavoro che dovrebbe incrociare la loro domanda di lavoro con l’eventuale offerta presente».

Reddito di cittadinanza, doppio flop

Tutto a posto? Macché. la seconda fase è peggiore della prima. «La novità è che il sistema incaricato di incrociare domanda con l’offerta di lavoro ancora non è pronto. Inoltre i navigator debbono ancora superare un altro test per ottenere il patentino dall’ANPAL. Come previsto – conclude Prudenzano– il reddito di cittadinanza si sta dimostrando solo un sussidio fine a se stesso. A questo punto – conclude Prudenzano – anche alla luce di questo flop di cittadinanza, è necessario rivedere la funzione e l’organizzazione del sistema di collocamento al lavoro che in Italia non è stato risolto né con i centri per l’impiego né tantomeno con il reddito di cittadinanza». Come da copione.

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