Parte il nuovo governo: Conte corre dalla Von der Leyen per prendere ordini
È un Giuseppe Conte fresco di fiducia parlamentare quello che in mattina varca il portone di palazzo Charlemagne, a Bruxelles, per il sui primo incontro ufficiale con Ursula von der Leyen, la neo-presidente della Commissione Ue. Nei palazzi della politica europea il premier troverà certo un clima più disteso rispetto ai vertici cui partecipava ai tempi in cui Matteo Salvini era, con Luigi Di Maio, uno dei condomini del suo governo. Tutt’altra musica suona oggi che il Conte-bis è stato addirittura ribattezzato come “governo Ursula” per sottolineare la convergenza registrata a Strasburgo tra Pd e M5S (e Forza Italia) proprio in occasione dell’elezione della Von del Leyen a presidente della Commissione Europea.
Conte ha incontrato anche Tusk
È presto tuttavia per capire se il paniere di Conte conterrà risultati almeno pari alla fitta agenda d’incontri fissati per oggi: dopo la Von der Leyen, infatti, sarà la volta del numero uno del Consiglio Europeo Donald Task (da lui salutato come «un grande presidente»). A seguire colazione con David Sassoli, infilato dal Pd al posto che fu di Antonio Tajani, per chiudere con Jean-Claude Juncker, ancora alla guida della Commissione in carica in attesa dell’insediamento della Von der Leyen. Nella sua trasferta belga Conte ha annunciato tre obiettivi principali: «Modifica del Patto di stabilità a favore della crescita, superamento del Regolamento di Dublino, piano di interventi straordinari per il nostro Mezzogiorno».
Il premier: la Ue deve fare di più per i rimpatri
Temi che il premier ha più volte toccato nel suo lungo intervento alla Camera e nella sua replica al Senato e che ora ha provato a sintetizzare in un post su Facebook. Si tratta ovviamente di titoli di cui nessuno conosce quale sarà il loro effettivo svolgimento. Ma è chiaro che la Von der Leyen e il direttorio Merkel-Macron misureranno Conte sul tema dell’immigrazione. L’idea di rivedere il Trattato di Dublino è la strada giusta, ma è tutto da dimostrare che la sostituzione di Salvini con Zingaretti nell’area della maggioranza contribuisca veramente a responsabilizzare la Ue sul tema o se al contrario l’Italia continuerà a restare sola nel fronteggiare le ondate migratorie. Conte ha parlato di nuove regole per «una gestione multilivello, strutturale e non emergenziale dei flussi migratori» e così «raggiungere un’intesa su un meccanismo automatico di sbarchi e redistribuzione, con un’efficace politica europea dei rimpatri».