Rapporto sull’Islam in Europa. Se ne parla l’11 settembre alla Fondazione Fare Futuro
Il “Primo Rapporto sull’Islamizzazione dell’Europa” è in arrivo. Realizzato dalla Fondazione Fare Futuro, in collaborazione con l’Ufficio Studi di Fratelli d’Italia al Senato, la presentazione avrà luogo l’11 settembre presso l’Istituto di Santa Maria in Aquiro, alle ore 15.
Il Rapporto è frutto delle ricerche, delle analisi e delle riflessioni di un ampio gruppo di lavoro composto da personalità, accademici ed esperti. Il titolo è eloquente. Non siamo più di fronte a un potenziale pericolo, a una fosca previsione destinata ad avverarsi. L’islamizzazione dell’Europa è oggi un dato di fatto, una minaccia divenuta realtà.
Quando si parla d’islamizzazione, non s’intende in alcun modo intaccare il diritto alla libertà religiosa delle comunità islamiche in Europa. Il riferimento, piuttosto, è al “progetto di conquista” dei Fratelli Musulmani, alla loro penetrazione nel tessuto sociale, culturale e istituzionale dei paesi europei, per rivolgerne gradualmente l’orientamento in senso fondamentalista, secondo gli scopi dell’Islam politico.
I finanziamenti del Qatar
Decenni di moniti, denunce, attività d’informazione e impegno sul campo, non sono bastati a indurre le classi dirigenti a prendere i provvedimenti necessari a stroncare le ambizioni dell’agenda islamista della Fratellanza, anticamera della radicalizzazione jihadista e del terrorismo dell’ISIS e di Al Qaeda.
Neppure davanti all’evidenza dei finanziamenti ultra-milionari del Qatar a moschee, associazioni, imam e militanti dei Fratelli Musulmani, su cui gettano luce senza tema di smentita numerosi libri inchiesta e documentari, i governi dei paesi europei, Italia compresa, sono passati all’azione.
Il torpore generato dall’inganno di un malinteso multiculturalismo, ha reso i leader del cosiddetto campo progressista i migliori alleati dei Fratelli Musulmani. Emblematico è il caso dell’Italia, dove le forze di sinistra, a cominciare dal PD, operano, inconsapevolmente o meno, come cavallo di Troia del proselitismo della Fratellanza: dalla promozione in ambito politico, mediatico e culturale di ambigui personaggi di matrice islamista, alla legittimazione di organizzazioni riconducibili ai Fratelli Musulmani come interlocutori privilegiati delle istituzioni italiane, al punto da affidargli paradossalmente il compito di provvedere alla deradicalizzazione nelle carceri.
Laddove, invece, la consapevolezza dell’inganno del multiculturalismo era presente, è mancato il coraggio di prendere l’iniziativa per porre in essere adeguate politiche di contrasto nei confronti del fondamentalismo dei Fratelli Musulmani.
“Nessuna discriminazione, nessuna sottomissione”
L’islamizzazione è potuta così andare avanti, senza incontrare seri ostacoli che ne impedissero la marcia verso la conquista dell’Europa, riempiendo il vuoto d’identità, cultura, tradizioni e valori, generato dal progressismo.
Con la forza e l’autorevolezza delle argomentazioni, il Rapporto della Fondazione Fare Futuro intende allora scuotere le classi dirigenti, tanto in Italia quanto in Europa, affinché pongano in cima alla propria agenda la questione dell’Islam politico propagato dai Fratelli Musulmani.
L’Islam politico esiste, corrisponde a volti, nomi, organizzazioni, località geografiche. È tra di noi in Europa, non solo nel Medio Oriente delle false Primavere Arabe, e punta a imporre anche qui la sua dittatura fondamentalista. Tra gli italiani e gli europei, tuttavia, c’è chi non intende soggiacere al processo d’islamizzazione.
“Nessuna discriminazione, nessuna sottomissione”, recita il titolo dell’introduzione del Rapporto, firmata dall’On. Adolfo Urso, Presidente di Fare Futuro. È la strada da seguire, per restituire l’Islam alla sua componente laica e moderata, liberando l’Europa dal giogo dei Fratelli Musulmani e dei paesi che li sponsorizzano.