
Renzi, la scissione è pronta: l’addio con 18 deputati e 6 senatori. Il Pd trema
Se ne parla ormai da molto e il gioco del sudoku del governo, con anche le caselle dei sottosegretari spuntate, è concluso. Ma Renzi e renziani non vogliono ripartire dal via, tutt’altro: voglio uscire dallo scacchiere e dare il via a una manche scissionista che spaventa il Pd. E l’alleanza coi grillini pure…
Renzi e renziani: tutto pronto per la scissione
Dopo anni di lotte intestine e mesi di fronde e schermaglie, a quanto si apprende in queste ore, tra gli altri, dal sito del Corriere della sera, sarebbe tutto pronto e potrebbe partire tutto anche prima della Leopolda in calendario per il prossimo 19 ottobre. Il logo è pronto, giurano i fedelissimi, e al via ci sarebbe la creazione di due nuovi gruppi in Parlamento. Meglio: come scrive il quotidiano di via Solferino, «oggi sono 18 i deputati e 6 i senatori pronti a seguire l’ex premier in questa nuova avventura, che potrebbe condurre a breve a fondare anche un nuovo partito». L’accelerazione alla svolta, si mormora nei corridoi di palazzo, sarebbe stata impressa dalla delusione incassata a forza dall’ex premier ed ex segretario dei dem alla conferma che non avrebbe ottenuto ciò che aveva richiesto: 5 dei “suoi” tra viceministri e sottosegretari, dovendosi accontentare nell’istanza finale solo di due caselle occupate con Anna Ascani e Ivan Scalfarotto. Dopo aver ottenuto, sia chiaro, i dicasteri di Famiglia e Agricoltura (forse non proprio i più desiderati)…
Chi va e chi resta: la dialettica tra scissionisti e non si fa rovente
Dunque, sono ore, giorni, in cui renziani e integralisti dem,serrano i ranghi e rafforzano presidi e posizioni, mentre a Ettore Rosato viene affidato il compito di inaugurare e portare avanti una campagna acquisti che mira ad arruolare, oltre ai frondisti del Pd, i delusi e gli anti-Salvini della compagine di Forza Italia, come i componenti del gruppo Misto. Dunque, le due fazioni vedrebbero schierati in campo il vicesegretario dem Andrea Orlando, (che ha dichiarato a riguardo su Twitter: «Il Pd dovrebbe discutere di come governare non di come e se dividersi») –; l’ex numero uno del partito, Maurizio Martina – che nelle scorse ore ha liquidato lapidariamente la questione con un secco:«Tornare a Ds e Margherita? No grazie» – e il presidente del parlamento Ue David Sassoli che, frenando sull’ipotesi scissione, esorta a ripensarci – con un laconico «il destino ognuno se lo sceglie, ma non ne sarei felice» –: tutti pronti a difendere i confini di Largo del Nazareno da fuoriuscite e strappi, mentre, sul fronte contrapposto lavorano nelle retrovie Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, Silvia Fregolent, Marco Di Maio, Gennaro Migliore, renziani doc votati alla causa scissionista. vedremo come andrà a finire…
Questi sarebbero i “democristiani” del PD? Ma Migliore non era un comunista?
Se e’ questo ciò che vuole, SIA. Ciò che penso? ma di cosa si preoccupa il PD io non avrei proprio timore. rimarranno 2 fazioni e andranno avanti a realizzare quello che hanno sempre voluto. le porcherie con falsità astronomiche. la gente non solo ha capito, ma ormai non ne può più di queste manovre subdole . solo i fedelissimi, e sappiamo perché queste persone insistono nel rimanere nel partito, e la gente di partito lo stesso. nessuno dei due farà bene nessuno dei 2 farà meglio. per ora è tutto una gran confusione. forse aveva ragione salvini? ha scoperchiato la pentola? e forse era una tattica?
tanto clamore ora, sono anni che il prof. Cacciari ex sindaco di Venezia lo dice parlando di un partito “mai nato” e riferendosi ovviamente al Pd. Ma il prof. Cacciari non e’ mai stato ascoltato, chissa’ perché????????? e non e’ mai stato ascoltato anche sull’anomalia di codesta UE, asservita al globalismo ed al binomio Germania -Francia, veri sovranisti ante-litteram.