La Lega perde quasi un punto, ma resta stabilmente il primo partito italiano al 32,2%. Fratelli d’Italia è il secondo partito della coalizione di centrodestra con il 7,3% e Forza Italia il terzo con un 6,8% che fa segnare una perdita dello 0,2% rispetto alla scorsa settimana. Si votasse oggi, insomma, il centrodestra avrebbe una solida maggioranza, in grado di dare al Paese un vero governo. Di contro il governo abusivo Pd-M5s si ferma al 39% dei consensi, un dato che, però, è solo la somma algebrica dei consensi dei due partiti: il 20,3% per il M5S e il 18,7% per il Pd. A rilevarlo è il sondaggio Emg Acqua per la trasmissione Agorà di Rai3. Un’indagine da cui emergono anche gli umori degli italiani rispetto al futuro dell’alleanza tra Pd e M5s, letto attraverso il prossimo appuntamento delle regionali: il 47% degli italiani dice no all’ipotesi che il patto, dopo l’Umbria, si replichi anche in Emilia Romagna.
Meloni surclassa Di Maio e Zingaretti
Per quanto riguarda gli altri partiti, il sondaggio colloca Italia Viva di Matteo Renzi al 4,3% (+0,9), Più Europa al 2,6%, La Sinistra al 2,1%. Anche fra i leader Matteo Salvini risulta quello che ispira maggiore fiducia: ha il 40% dei consensi. Lo segue il premier Giuseppe Conte con il 37%. Terza è Giorgia Meloni, che si attesta a un considerevole 29% e lascia indietro di 3 punti Luigi Di Maio, fermo al 26%, e di 5 Nicola Zingaretti, al 24%. Seguono Silvio Berlusconi al 18%, Matteo Renzi al 16% come Carlo Calenda e poi Giovanni Toti al 14%.
Chi conta nel governo? «Conte e Renzi»
Ma è un’altra domanda ancora a suggella la debacle politica di Di Maio e Zingaretti. Alla richiesta su «chi conta di più nella maggioranza di governo?», il 46% degli intervistati risponde Giuseppe Conte. Al secondo posto si attesta Matteo Renzi con il 19%, che dalla sua manovra evidentemente ha tratto un indiscutibile vantaggio personale. Solo terzo il capo politico del M5S, che conta qualcosa appena per l’11% degli italiani. Quasi non pervenuto poi Zingaretti, che si ferma al 9%, dieci punti sotto l’ex compagno di partito Renzi, della cui formazione comunque per ben il 70% degli italiani non ci si può fidare.