Reddito di cittadinanza, troppi guasti. Gualtieri dà uno schiaffo ai Cinquestelle

14 Set 2019 12:41 - di Redazione
lavoro
Fa acqua da tutte le parti e lo sanno gli stessi grillini, costretti a subire i ritocchi del neo ministro dell’Economia, di provata fede dem.  Il reddito di cittadinanza, il provvedimento di lotta alla povertà diventato la bandiera dei pentastellati oggi al governo con il Pd, si è trasformato ben presto in un espediente per lavorare in nero, come ampiamente denunciato dalle opposizioni, Fratelli d’Italia in testa. Così il Conte bis è pronto a correre ai ripari e ritoccare i criteri del reddito di cittadinanza con correzioni e riscritture per
eliminarne le storture.

Reddito di cittadinanza, tutto da rifare

Le parole sono “delicate” ma lo schiaffo ai Cinquestelle c’è tutto. “Va perfezionato – ha dichiarato il neoministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri –  così come il meccanismo di inserimento nel mercato di lavoro grazie ai fantomatici navigator”.  Cinquestelle e Pd sono al lavoro per le correzioni La prima idea sul tavolo è quella di rivedere i criteri in base ai quali si statuisce la somma a cui un beneficiario ha diritto. Poi è in programma una stretta di controlli sui furbetti e sull’uso dei contanti, che sarà limitato. Infine, l’esecutivo sta vagliando la possibilità di ridurre la soglia dei prelievi effettuabili agli sportelli con le tessere del reddito di cittadinanza. I controlli della Guardia di Finanza in questo anno, come riporta il Messaggero, hanno evidenziato tutte le crepe del sistema, in cui il lavoro nero si insinua agilmente, trovando terreno fertile. Motivo per il quale non sono saranno intensificati i controlli, ma saranno anche inasprire le sanzioni contro chi cerca di aggirare il sistema.

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