Al processo Cucchi parola alle difese. E seminano dubbi nella Corte
“C’è qualcuno qui che abbia il coraggio di dire che Cucchi è morto e non è stato ucciso?” E’ quanto ha chiesto alla Corte l’avvocato Giosuè Bruno Naso. “Qui non siamo in presenza di un omicidio, seppur preterintenzionale, tutte le perizie hanno parlato di una morte improvvisa e accidentale. Nessuno si sogna di negare che abbiano picchiato Cucchi, ma qui dobbiamo stabilire se sia morto per quelle percosse. Quello che è accaduto al povero Stefano Cucchi – ha detto Naso – purtroppo, avviene molto spesso, ma solo per Cucchi, perché c’è stata una mobilitazione mediatica, ci si vuole lavare la coscienza. Davanti alla morte di un ragazzo si fatica a trovare una ragione. Io ho rispetto e provo commozione per Cucchi, che è morto, ma non ucciso”.
“Nel processo per la morte di Stefano Cucchi si è partiti dall’idea quasi fideistica di un ragazzo ammazzato. Non mi permetto di dire che anche questo come quello di Mafia Capitale sia un processetto, anche se poi dopo 5 anni mi hanno dovuto dare ragione. Non lo dico perché – prosegue l’avvocato Naso – c’è una persona che è venuta a mancare e quindi massimo rispetto e massima considerazione per chi non c’è”.