Anas nello scandalo delle “buche d’oro”: 8 arresti a Catania
Anas, in seguito agli arresti eseguiti a Catania, «ha provveduto a sospendere i tecnici arrestati e a bloccare l’erogazione degli emolumenti mensili». Inoltre, la Security di Anas sta effettuando controlli a tappeto sui lavori oggetto delle indagini.
Operazione buche d’oro
La decisione arriva dopo il blitz di oggi. La Guardia di Finanza etnea ha eseguito 8 arresti, tra i quali funzionari dell’Anas di Catania. Sono tutti indagati per corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’Anas Spa (Area Compartimentale di Catania). Il Gip ha anche disposto nei confronti di un dirigente Anas la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per un anno. Il provvedimento di oggi è il primo diretto sviluppo di un’ampia indagine denominata “Operazione Buche d’Oro”. Un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania, finalizzata a far luce su rodati circuiti corruttivi all’interno dell’Anas di Catania. L’inchiesta vede coinvolti dirigenti e funzionari infedeli responsabili della manutenzione programmata di strade e raccordi della Sicilia Orientale e imprenditori corruttori compiacenti.
Anas Catania: indagati 5 funzionari infedeli
Il provvedimento del Gip etneo fa seguito alla misura cautelare emessa il 20 settembre per gli arresti in flagranza di reato, per corruzione, operati dalla Guardia di Finanza di Catania nei confronti di tre dipendenti dell’Anas. Tra i soggetti destinatari dell’ordinanza cautelare di oggi figurano gli stessi imprenditori ai quali vengono contestati nuovi reati di corruzione. Raggiungimento di accordi di spartizione con imprese compiacenti del profitto illecito derivante dalla difforme esecuzione dei lavori di rifacimento di strade statali della Sicilia orientale.
Una cresta del 20% sugli appalti
Ulteriori tangenti che trovavano linfa in illegittimi risparmi di costi consentiti alle imprese che, in accordo con capi centro, capi nucleo e Rup dell’Area Tecnica Compartimentale di Catania (Anas), scovavano, tra le pieghe dei capitolati tecnici dei lavori loro affidati, ampi margini di ”manovra” individuando le lavorazioni da non effettuare o da realizzare solo in parte. I responsabili ottenevano un profitto pari a circa il 20% dei lavori appaltati. Lo assegnavano per un terzo ai dipendenti Anas corrotti. La parte restante, restava nelle casse dei corruttori.
Tangenti per centinaia di migliaia di euro
Le indagini dei Finanzieri del Nucleo Pef di Catania, sviluppate attraverso intercettazioni ambientali, accertamenti bancari, studio di documentazione amministrativa concernente i lavori oggetto di illecite dazioni nonché dal riscontro degli elementi desunti dagli interrogatori eseguiti da quest’Ufficio, hanno consentivano di tracciare la ricezione di tangenti, in denaro contante, da parte dei 5 funzionari infedeli Anas per centinaia di migliaia di euro nonché di rinvenire presso l’abitazione dei pubblici ufficiali denaro contante relativo alle più recenti mazzette incamerate per decine di migliaia di euro.