Beppe Grillo delira: «Togliamo il voto agli anziani. Decidono il futuro al posto di chi deve viverlo»

18 Ott 2019 11:59 - di Giorgio Sigona
Beppe Grillo

Allargare il diritto di voto anche ai giovani dai 16 anni in su? Beppe Grillo torna sul tema dal suo blog, con un titolo particolare: Se togliessimo il voto agli anziani?Non è uno scherzo e nemmeno una provocazione. Perché Grillo si allaccia a una proposta già ampiamente discussa dal filosofo ed economista belga, Philippe Van Parijs.

«L’idea – spiega in un lungo post – nasce da un presupposto». E cioè «che una volta raggiunta una certa età, i cittadini saranno meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani». Quindi sono «meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche. In tal caso, i loro voti dovrebbero essere eliminati del tutto». Perché? «Per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale».

«Gli elettori sono, in larga misura, guidati dal proprio interesse personale». «E l’affluenza relativamente bassa degli elettori più giovani può essere in parte causata dal sentirsi alienati da un sistema politico gestito da persone che non considerano della loro stessa natura. Se un 15enne non può prendere una decisione per il proprio futuro, perché può farlo chi questo futuro non lo vedrà?».

Beppe Grillo snocciola i dati dell’Istat e traccia la fotografia di un Paese dalle tempie grigie. Poi si sofferma su casi concreti, come per la Brexit: «La maggior parte dei giovani ha votato chiaramente per restare in Europa. Gli over 50 hanno votato il contrario, preferendo quindi un futuro che le nuove generazioni non vogliono».

«Le decisioni prese dalle generazioni più anziane influenzano gli interessi delle generazioni più giovani e non ancora nate. Ma privare il diritto al voto dei cittadini più anziani sarebbe giusto?». «La prima opposizione sarebbe quella della discriminazione, fondata sull’età. Ma è falso, affinché vi sia discriminazione vi deve essere un trattamento diverso tra due o più gruppi/identità basato su alcune caratteristiche arbitrarie. In questo caso, le politiche differenziate per età non dividono la popolazione in due o più gruppi, poiché tutti, alla fine, diventiamo anziani. Quindi non c’è ingiustizia».

«Gli anziani non sono un gruppo che può essere discriminato, come per sesso, etnie, o scelte sessuali, tutti diventiamo ugualmente anziani». Pertanto, aggiunge Beppe Grillo, «una regola che tratta gli anziani in modo diverso dal resto della popolazione, influenzerà tutti allo stesso modo. Con un preavviso sull’attuazione di 5 anni, ad esempio, anche gli anziani di oggi non si sentirebbero messi in castigo».

Commenti

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  • Marghe 20 Ottobre 2019

    Allora gli anziani escono anche dal Parlamento, dalle università, dagli ospedali. E non pagano le tasse. Perché dovrebbero pagare per un futuro che non è loro??

  • LFR 20 Ottobre 2019

    La super stronzata: “..una volta raggiunta una certa età, i cittadini saranno meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani…” e per fortuna che l’ha detta un “filosofo”…

    L’incapacità psico – socio – economica di mister Vaffa traspare ad ogni sua parola, non capisco come fa la gente a credergli e soprattutto a lasciarsi convincere dalla sua “saggezza”!

    L’età definita “anziana” è la più critica in quanto soggetta a problemi economici dovuti alla loro estromissione dal mondo del lavoro e di salute dovuti agli acciacchi che immancabilmente emergono, pertanto è sicuramente la fascia sociale che ha bisogno di maggiore tutela (gli anziani tra i 65 e i 100 anni sono circa il 35% della popolazione).
    Quindi, la possibilità che attraverso il voto l’insieme degli anziani indirizzi le scelte politiche rimane una NECESSITA’ inderogabile, qualcuno glielo dica…
    .

  • Antonio Scanu 19 Ottobre 2019

    Grillo non è né comico né politico. come comico non fa più ridere nessuno, a me non mi farebbe ridere neanche se ci ficca la testa nel WC. Come uomo lo definirei un traditore. Ha tradito il Prof. Giacinto Auriti, Prima era per l’uscita dell’Italia dall’Euro, ora è favorevole all’Euro. Ha partecipato al complotto sul Britannia con i bankieri e con i membri del Bilderberg…

  • Vincenzo 19 Ottobre 2019

    Cominciamo con L’ ANZIANO Grillo
    A togliere la parola e il voto

  • Peppe 18 Ottobre 2019

    Grillo fai schifo !!

  • Paolo Bonacchi 18 Ottobre 2019

    Solo ottusi e cretini si dimenticano in permanenza di mettere la spina al cervello prima di parlare o fare dichiarazioni simili.

  • roberto 18 Ottobre 2019

    Non esiste che una fascia di cittadini decida il futuro per il resto della società; avere una visione del futuro significa anche avere un passato che utilizza l’esperienza fatta, per cui i giovani (bisogna vedere cosa si intende per giovani) mancherebbero di una risorsa fondamentale per delle scelte equilibrate. Per la patente di guida va bene considerare se un soggetto, in funzione dell’età , è idoneo a guidare ma per esercitare il diritto di voto, anche la visione del futuro di un anziano porta un contributo irrinunciabile per la democrazia. Puzza tanto di mentalità già condannate dalla storia, come le discriminazioni razziali del nazismo! La logica era molto simile.
    alcuni soggetti non servono più, per cui………..

  • Anna Mastrosimone 18 Ottobre 2019

    Alla faccia di “UNO vale UNO”. Se il cittadino è anziano, UNO vale ZERO. Un cittadino “COMICO” che abbia superato i 70 anni, vale invece tutto il movimento che gestisce in assoluta autonomia ed in piena discrezionalità. Certo dipende anche dall’intelligenza e dalla preparazione dei giovani che, da un comico, si fanno dirigere…..
    Sono certa che fino a quando gli anziani voteranno, faranno gli interessi dei propri figli/cittadini, impedendo le strumentalizzazioni e lo sfruttamento di “certi volponi”.