Bibbiano, non è vero che lo scandalo si sgonfia. Alla faccia del partito degli insabbiatori
Bibbiano, il sistema è sano. Bibbiano, il caso si sgonfia. L’inchiesta su Bibbiano trattata come una bufala, alla stregua di una volgare fake new. Complici i media mainstream che hanno approfittato degli esiti dell’inchiesta interna del Tribunale dei minori di Bologna.
Cosa è emerso da quell’inchiesta? Che su 100 richieste di affido presentate dai servizi sociali della Val d’Enza solo 15 sono state accolte. Dunque il sistema è sano. Ma è sano solo perché i giudici si sono opposti alle richieste dei servizi sociali della Val d’Enza. Su quei servizi sociali infatti continua l’inchiesta della procura di Reggio Emilia, che parte da 9 casi specifici di bambini strappati alle loro famiglie. Quel sistema non è sano per niente.
La Procura ipotizza che i servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, di cui fa parte Bibbiano, sfruttavano il sistema degli affidi per guadagnare denaro manipolando i minori e allontanandoli dai loro genitori falsificando le carte. Su questa inchiesta non è stata affatto detta la parola fine.
Mischiare le cose, come hanno fatto tutti i giornali nei giorni scorsi, è pura manipolazione della realtà. E ciò sempre al fine di gettare fango sulla destra che ha da subito difeso le famiglie contro assistenti sociali portatori di un’ideologia distorta.
Bibbiano, il tribunale dei minori di Bologna non assolve
Il tribunale dei minori di Bologna non ha assolto nessuno. Ha solo certificato un fatto molto inquietante: e cioè che in 85 casi su cento i bambini non andavano allontanati come chiesto dai servizi sociali della val d’Enza. Il presidente Spadaro non a caso ha detto: “Se vi sono state mele marce che hanno tentato di frodarci processualmente devono essere giudicate dalla magistratura e punite in maniera severa. L’assistente sociale è di fatto come la polizia giudiziaria per un pm, dunque chi ha sbagliato deve essere punito”.
Tornando all’inchiesta, alla luce dei dati del tribunale dei minori felsineo, il quadro è davvero allarmante. Scrive infatti Avvenire: “I bambini finiti in questo tritacarne, tra il 2017 e il 2019, sottoposti ai ‘sistemi di indagine’ ormai tristemente noti grazie all’ordinanza della procura di Reggio Emilia e alle rispettive raccapriccianti intercettazioni, non sono soltanto i nove di cui si sono occupati i giudici dell’inchiesta. Negli ultimi due anni gli assistenti sociali coordinati da Federica Anghinolfi, finita ai domiciliari con altre 16 persone, sono intervenuti su oltre 100 bambini. E, almeno in 85 casi, i loro interventi si sono rivelati sbagliati o inopportuni. Tanto da indurre il Tribunale per i minorenni di Bologna a correggere quelle scelte, rifiutando di confermare l’allontanamento dei bambini”.
Che significa questo? Che il Tribunale dei minori di Bologna certifica semmai la pericolosità del sistema Bibbiano e non il suo ridimensionamento. E ciò con buona pace dei tanti che si sono affannati, in odio a Salvini, a FdI e alla destra, a parlare di “bufala” senza conoscere nemmeno i termini della questione. Non hanno fatto un danno solo ai loro lettori, ma anche a chi sperava, proprio partendo dal caso Bibbiano, in un freno al business degli affidi.
Giusto andare avanti, indagare fino in fondo, abbattere quel sistema perverso. Vogliamo sapere tutto fino in fondo, fino all’ultimo bambino liberato e restituito ai genitori. Costa sempre meno aiutare la famiglia piuttosto che dare in affido con la necessità di seguire poi all’infinito. Solo che lasciare i bambini alle famiglie aiutandole economicamente non porta voti al PD.