Calenda sdraia Zingaretti: «Ma che colpa del mio “disimpegno”. La situazione è grave»
«Grande amarezza per il risultato. Non sento di dire di più». Poche parole e toni amari di chi come lui, Carlo Calenda, già quando ancora si era solo agli exit poll sulle elezioni in Umbria, aveva capito come sarebbe andata a finire. Certo, il netto vantaggio del centrodestra con Donatella Tesei, si è manifestato da subito. Ma è certo che all’ex Pd non sono serviti né calcoli né proiezioni, né rilevazioni, sondaggi o interviste alle urne per intuire e ammettere la debacle dei partiti del governo dell’inciucio, coalizzatisi all’ultimo per cercare di salvare il salvabile (cosa che poi non si è neppure verificata)…
Celanda replica a Zingaretti
E così oggi, nel day after la disfatta, quando Zingaretti sull’esito delle urne in Umbria chiama in causa di tutto un po’: dalla scissione di Renzi al patto dell’ultimo minuto tra dem e grillini fino all’addio di Calenda compreso, l’ex iscritto di via del Nazareno che ha riconsegnato progetti e tessera non ci sta. E replica, animando un botta e risposta con il segretario del Pd, dicendo: «Caro Zingaretti, non credo che la sconfitta in Umbria derivi dal mio “disimpegno” dovuto all’alleanza con i 5S. Altro non voglio aggiungere. La situazione è grave. A disposizione per parlarne quando e se vorrai». Così su Twitter Carlo Calenda risponde al numero uno dei dem Nicola Zingaretti, che in un’intervista ha attribuito il calo del Partito Democratico nelle elezioni in Umbria, rispetto alle Europee, alla «scissione» dei renziani di Italia Viva e ai «disimpegni» dell’europarlamentare e leader di Siamo europei.