Cinquestelle nel Lazio alla frutta: adesso si accusano di poltronismo tra di loro
Benvenuti al consiglio regionale del Lazio, lo scontro tra i Cinquestelle è devastante. Chi gode è Daniele Leodori, che di Zingaretti è vicepresidente e governa la Regione senza più ostacoli.
La guerra a colpi di poltronaro – anzi poltronara – è senza esclusione di colpi. Non solo la chat “mai col Pd”. E stamane Davide Barillari, il più ingombrante oppositore all’intesa Cinquestelle-Pd alla Pisana, ha rilanciato un post della sua collega Valentina Corrado (nella foto dal suo profilo Facebook). Che è significativamente intitolato “Uno vale uno, ma una vale due”.
“Il mio voto vale doppio, dice la Lombardi”
Nel mirino la solita Roberta Lombardi che afferma di essere capogruppo del Movimento in consiglio regionale, pur disponendo di soli cinque voti su dieci. Siccome è quella in carica si concede una specie di proroga per poter trattare con Zingaretti affermando che il proprio voto vale doppio.
Scontro devastante nei Cinquestelle
Scrive la Corrado – che proprio al Secolo aveva denunciato quel che stava per succedere – in forma di lettera aperta alla Lombardi. “Cara Roberta, quello che è successo ieri ha dell’incredibile ed è un paradosso che accada proprio nel Movimento 5 Stelle. Il principio di rotazione del Capogruppo è stato da sempre un anticorpo del nostro Movimento contro i personalismi e l’accentramento di potere. Il nostro codice etico è chiaro a riguardo ma ieri, qualcosa si è spezzato. Abbiamo un gruppo regionale diviso, questo è sotto gli occhi di tutti, ma forzare la mano autoproclamandoti nuovamente Capogruppo a seguito di una votazione finita 5 a 5 è stata una manovra che sconfessa anni di attivismo, e fa perdere l’orientamento rendendo ancora più forte l’esigenza di chiarezza sul dove vogliamo arrivare.
Far valere doppio il tuo voto per rieleggerti è diametralmente opposto a quel “Uno vale uno”, spesso interpretato male dal punto di vista del valore e delle competenze delle persone, ma ora schiacciato dal personalismo di una sola che anche tu hai più volte condannato. Questo atto di forza non ha giustificazioni e alimenta tutte quelle voci che sui giornali, nei palazzi, sui territori si fanno insistenti sulla tua volontà di portare avanti un accordo strutturale con il PD regionale”.